Gli indici americani hanno chiuso contrastati, ma vicini alla parita’, una sessione contraddistinta da un certo nervosismo. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.05% a 12080, l’S&P500 ha chiuso invariato a 1377, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.12% a 2366. Positive, tuttavia, le performance mensili dei listini, rispettivamente di +3.4%, +3.1% e +4.8%, che vanno a disegnare il miglior ottobre degli ultimi tre anni.
A caratterizzare il trading giornaliero sono stati in primo luogo i deludenti dati macroeconomici che hanno sollevato alcuni timori sul rallentamento della spesa dei consumatori, mentre ci avviciniamo alla stagione delle festivita’ (Thanksgiving e Natale), storicamente nota per la corsa agli acquisti.
L’aggiornamento relativo al mese di ottobre sulla fiducia dei consumatori e’ infatti inaspettatamente sceso a quota 105.4 punti dai 105.9 del mese precedente, attestandosi ad un livello inferiore a quello atteso dagli analisti di 107.8 punti. In calo e’ risultato anche il Chicago PMI, ovvero l’indicatore che misura l’attivita’ manifatturiera nell’area di chicago, sceso a 53.5 punti da 62.1, segnando il minor valore dall’agosto 2005.
Gli indici non hanno potuto contare nemmeno sul supporto del greggio, come invece era accaduto nella sessione precedente, poiche’ i prezzi energetici sono avanzati recuperando parte delle perdite degli ultimi giorni. I futures con scadenza dicembre sull’oro nero hanno guadagnato 37 centesimi a $58.73 al barile. Nettamente negativa, comunque, la performance mensile, pari ad una perdita dell’8%.
Per quanto riguarda la cronaca societaria, in ribasso la conglomerata industriale Procter & Gamble ([[PG]]) sulla scia della trimestrale comunicata in mattinata. I profitti dell’azienda sono risultati in crescita del 33%, aiutati dalle robuste vendite e dall’acquisizione di Gillette. Tuttavia, le vendite organiche, che escludono le voci relative alle acquisizioni, appunto, e al cambio valutario, hanno registrato un modesto incremento del 6%, deludendo gran parte degli investitori.
Nel settore delle telecomunicazioni, in calo anche il colosso Verizon ([[VZ]]), dopo che la banca d’affari UBS ne ha rivisto al ribasso il rating a Neutral, citando una diluzione degli utili legata al network delle fibre ottiche. Giu’ anche il titolo della compagnia assicuratrice Metlife ([[MET]]) a causa di preoccupazioni su una debole crescita delle vendite.
Sorride, invece, il colosso della fotografia Eastmen Kodak ([[EK]]), ancora in perdita ma con un passivo ridotto rispetto ai precedenti trimestri. Nel comparto farmaceutico, balzo per la piccola societa’ biotech Sirna Therapeutics ([[RNAI]]), che ha visto raddoppiare il valore del titolo grazie alla proposta di acquisto avanzata da Merck ([[MRK]]).
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Sugli altri mercati, sul valutario, in recupero l’euro sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di $1.2762. Poco variato l’oro. I futures con scadenza dicembre sono arretrati di appena 60 centesimi a $606.80 all’oncia. In buon progresso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.606% dal 4.6673% di lunedi’.