A meta’ giornata gli indici americani sono in rialzo, ma anche oggi si sta assistendo ad una forte volatilita’ dovuta ad un certo nervosismo provocato dall’attesa per la decisione sui tassi da parte della Fed. Il Dow Jones guadagna lo 0.63% a 12461, l’S&P500 lo 0.50% a 1360, il Nasdaq sale dello 0.14% a 2353.
Gli operatori restano comunque fiduciosi su un altro taglio al costo del denaro e scommettono su un abbassamento di 50 punti base al 3.00%; solo la scorsa settimana la Banca Centrale, tramite una manovra straordinaria, aveva ridotto dello 0.75% i fed funds all’attuale 3.5%.
Il proseguimento della politica accomodante della Fed potrebbe fornire un valido supporto all’economia, indebolita negli ultimi mesi dal calo del mercato immobiliare, dalla crisi del credito e dagli elevati prezzi energetici. Gli investitori stanno iniziando ad apprezzare tale ipotesi che, in parallelo al piano di rimborsi fiscali annunciato dal governo Usa, dovrebbe permettere agli indici di recuperare le forti perdite registrate dall’inizio dell’anno.
“La condizione di ipervenduto creatasi con il recente sell-off sta inoltre attirando un numero maggiore di investitore sui mercati alla ricerca di nuove opportunita’ di rimbalzo. I titoli finanziari e il comparto retail potrebbero beneficiare particolarmente di questa situaziond” ha affermato Rick Meckler, presidente della banca d’investimento LibertyView Capital Management.
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In chiaroscuro i dati giunti in mattinata dal fronte macro. Nel mese di dicembre gli ordini di beni durevoli sono schizzati del 5.2%, ad un livello nettamente migliore di quello atteso. A gennaio pero’, la fiducia dei consumatori ha registrato una contrazione a 87.9 punti, sollevando alcuni timori sulla spesa delle famiglie americane nei prossimi mesi.
Sul fronte societario, American Express (AXP) ha annunciato una trimestrale inferiore alle attese. Negativo anche il rapporto diffuso da Countrywide Financial. Ha fatto meglio del consensus la conglomerata industriale 3M (MMM).