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WALL STREET: VIOLATI TUTTI I MINIMI, ALERT SELL-OFF

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La seduta di borsa si apre male a New York. Gli indici segnano ribassi superiori al punto percentuale nei primi minuti, appare evidente che gli operatori non intendono correre rischi in vista del weekend, mentre continuano a montare le timori sulle prospettive economiche e sullo stato di famiglie ed aziende. Gli ultimi aggiornamenti hanno confermato il difficile momento per gli Usa, si teme che le mosse del governo possano non bastare ad arginare la crisi. L’indice industriale e’ scivolato al di sotto dei minimi intraday dello scorso novembre di 7392, toccando un bottom giornaliero di 7327.

I listini cedono dunque ulteriore terreno dopo i cali degli ultimi giorni che hanno spinto l’indice industriale a chiudere al di sotto della soglia psicologica dei 7500 punti, a livelli che non si vedevano dall’ottobre 2002. “Non e’ ancora chiaro se l’ultimo movimento ribassista sia da considerarsi una nuova fase di mercato orso” afferma Simon Denham, managing director di Capital Spreads. “La violazione dei recenti minimi potrebbe rivoluzionare il trading range a cui ci eravamo abituati negli ultimi mesi”

A guidare il ribasso sono ancora una volta i titoli finanziari a causa delle rinnovate preoccupazioni sull’efficacia delle mosse governative a sostegno delle banche in difficolta’. Bank of America segna una perdita di oltre il 14% nel preborsa sulla notizia che il CEO Kenneth Lewis e’ stato citato in giudizio
dal procuratore generale dello Stato di New York, Andrew Cuomo, per la possibile, fuorviante presentazione della proposta di acquisto di Merrill Lynch agli investitori. A muoversi in calo sono anche Citigroup (-15%), JP Morgan Chase (-7.2%), Morgan Stanley (-5%) e Goldman Sachs (-4%).

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Proseguono intanto le notizie negative all’interno del comparto dell’auto. Saab, divisione di General Motors, ha richiesto l’ingresso nella fase di protezione dalle richieste dei creditori, confermando l’ipotesi accarezzata in avvio di settimana dagli stessi manager di GM. Il titolo del colosso di Detroit cede il 5.5% in avvio, sotto la soglia dei $2.

Deludente la trimestrale della societa’ retail per la casa Lowe’s. I profitti sono scesi dell’11% nel quarto trimestre, a livelli inferiori alle attese; le stime sui risultati del trimestre in corso non sono state inoltre sufficienti a rispettare il consensus.

Contenuto l’impatto dell’unico dato macro presente in calendario. I prezzi al dettaglio hanno registrato il maggiore rialzo degli ultimi sei mesi, attestandosi agli stessi livelli stimati dagli analisti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico ha ripreso a scendere il greggio. I futures con consegna marzo, all’ultimo giorno di scambi, segnano un ribasso di $2.20 a $37.28 al barile. Sul valutario, in ribasso l’euro nei confronti del dollaro a quota 1.2614. Sale con forza l’oro, al momento a $997.40 l’oncia (+$20.90) dopo aver sorpassato la soglia psicologica dei $1000. Avanzano i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.76%.