A meta’ mattina Wall Street consolida la posizione in territorio negativo. Invece di concentrarsi su dati macroeconomici incoraggianti, gli operatori preferiscono rimanere cauti, preoccupati della situazione degli utili delle aziende nel quarto trimestre.
E’ con questi numeri infatti che verranno completati i bilanci annuali, e quindi la sentenza sull’impatto del primo anno di recessione dal 1991.
Le perdite degli indici sono pero’ minime. Riflettono cioe’ una situazione in cui le vendite superano solo marginalmente gli acquisti.
In particolare, sul Dow Jones pesano le perdite di Intel (INTC – Nasdaq)e Hewlett-Packard (HW – Nyse) su realizzi di profitto.
Sul mercato allargato pesano i titoli petroliferi, dopo la notizia che Sibneft, la seconda raffineria Russa e una delle maggiori al mondo, ha intenzione di incrementare la produzione del 26% nel 2002.
Anche il Nasdaq continua ad oscillare intorno alla parita’, con Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) (Hardware telecom), Oracle (ORCL – Nasdaq) (software), Sun Microsystems (SUNW – Nasdaq) (server aziendali) e Imclone Systems (IMCL – Nyse) (Biofarmaceutica), in calo dello 0,3%.
Verificare aggiornamento indici IN TEMPO REALE in prima pagina
Un tema dominante della mattinata e’ quello delle vendite al dettaglio in dicembre.
Le notizie uscite finora sono invece molto confortanti: in dicembre e’ salito dell’8,2% il fatturato di Wal-Mart (WMT – Nyse), la prima catena di grandi magazzini Usa.
I titoli retail hanno continuato a salire nelle ultime settimane, tanto che l’indice Dow Jones retail e’ salito in dicembre del 5,6%, mentre il Dow Jones “classico” (DJIA) e’ salito solo dell’1,7%. Un ottimismo forse eccessivo.
Sul fronte macroeconomico:
I sussidi di disoccupazione americani sono diminuiti la scorsa settimana di 56.000 a 395.000, dai 447.000 della settimana precedente.Gli analisti si attendevano un calo dei sussidi a 425.000.
I prezzi alle importazioni negli USA , escluso il settore petrolifero, hanno registrato un calo dello 0,9% nel mese di dicembre. In novembre il dato era in ribasso dello 0,6%.
Le scorte di magazzino nel settore del commercio all’ingrosso sono scese dell’1,1% rispetto al mese precedente, a $290,4 miliardi. In ottobre erano scese dell’1% (dato rivisto oggi all’1,2%).
Intanto il prezzo del petrolio rimane sotto pressione, dopo che ieri il future di febbraio sul Nymex aveva ceduto il 5%, portandosi a $20,18, mentre quello di marzo sul Brent era sceso del 3,9% a $20,10.
Proprio oggi il future sul Brent e’ sceso sotto l’importante soglia psicologica dei $20.
Per avere piu’ dettagli sui TITOLI CALDI che stanno movimentando la sessione odierna clicca sulla sezione INSIDER, che trovi sul menu in cima alla pagina. Abbonati subito!