Dopo un avvio cauto ed un’ accelerazione al ribasso , i mercati americani hanno tentato invano un timido recupero per poi tornare pressoché al punto di partenza a meta’ giornata. Piuttosto bassi i volumi di scambio.
A frenare il fronte rialzista sono le preoccupazioni per le condizioni di forte debolezza dell’economia e in particolare per la ripresa degli utili, viste le indicazioni bearish arrivate negli ultimi giorni.
Le speculazioni sulla morte di Saddam Hussein e dei suoi figli e su una conseguente prossima fine del conflitto in Iraq, circolate con insistenza nella mattinata, hanno piu’ volte spronato i listini agli acquisti, ma il mercato non ha potuto ignorare i numerosi spunti negativi a livello societario.
Il timore dominante tra investitori ed esperti e’ che la fine della guerra non segnera’ la fine dei problemi per l’economia e i profitti.
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“Nonostante le notizie incoraggianti dall’Iraq, il mondo si trova ancora davanti ad enormi incertezze per l’economia globale” ha dichiarato Stephen Roach, capo economista della banca d’affari Morgan Stanley.
“Il mercato sembra ancora focalizzato sugli sviluppi in Medio Oriente, ma non appena entreremo nella stagione degli utili, l’attenzione si spostera’ sui fondamentali dell’economia e sui numeri annunciati dalle aziende” ha dichiarato Robert Mikkelsen, managing director per Advest Group. Inc.
“Ad un certo punto, avremo bisogno di qualcos’altro oltre ai successi messi a segno in Iraq per guidare al rialzo i mercati” ha dichiarato Arthur Hogan, chief market analyst per la banca d’affari Jefferies.
“Le stime sui profitti sono troppo alte – ha dichiarato Eric Weigel, manager di fondi per le societa’ Pioneer Growth Shares e Pioneer MidCap Growth – le aspettative attuali sugli utili sembrano implicare che ci sara’ una svolta positiva non appena sara’ risolta la questione irachena. Credo invece che i tempi di ripresa saranno molto piu’ lunghi”.
“Non e’ chiaro se la situazione dei profitti voltera’ pagina semplicemente perche’ le incertezze associate alla guerra saranno finite – ha commentato con preoccupazione anche John Litschke, gestore di fondi Loomis Sayles & Co., citato da Bloomberg.com.
E a proposito di utili, la societa’ di ricerca Thomson Financial riferisce che per ogni societa’ che ha alzato le stime sui profitti del primo trimestre, ce ne sono tre che le hanno abbassate.
I risultati annunciati fin qui sono altrettanto bearish. I gruppi chip RF Micro Devices (RFMD – Nasdaq) – di cui Nokia (NOK – Nyse) e’ il principale cliente – e Microchip Technology (MCHP – Nasdaq) hanno infatti riportato profitti del quarto trimestre al di sotto delle stime. E per i semiconduttori arrivano anche altre brutte notizie. Le vendite mondiali di infrastrutture per chip nel 2002 hanno segnato un calo del 30% rispetto al 2001. L’indice di riferimento di comparto, il SOX, cede il 3%.
A livello macroeconomico, sono state comunicate le scorte di magazzino all’ingrosso di febbraio, rivelatesi leggermente superiori alle attese (+0,3% contro lo +0,2% previsto).
DOLLARO | Torna a soffrire il biglietto verde contro l’euro –– la moneta europea oscilla poco al di sotto di quota $1,07, dopo aver registrato nella mattinata un massimo di seduta a $1,0720. |
PETROLIO | Torna invece a crescere il prezzo dell’oro nero |
ORO | Sale il re dei metalli preziosi — al fixing del pomeriggio e’ stato quotato a $323,40 l’oncia, in rialzo rispetto ai 319,90 dollari alla chiusura precedente. |
Tra gli altri spunti ribassisti, da segnalare il downgrade della banca d’affari Soundview sul colosso delle infrastrutture chip per il wireless Qualcomm (QCOM – Nasdaq), la sforbiciata di UBS Warburg sulle stime 2003 del colosso delle carte di credito American Express (AXP – Nyse), la revisione al ribasso di Morgan Stanley sulle previsioni 2003 del gigante dell’intrattenimento Disney (DIS – Nyse) e il downgrade di Salomon Smith Barney sul rating del settore aereo (XAL) da overweight a marketweight. QCOM cede quasi oltre 4%, AXP l’1%, DIS il 3,7% e lo XAL il 2,5%.
Tra gli spunti bullish, Credit Suisse First Boston ha rivisto al rialzo il rating sul titolo del colosso dei fast food McDonald’s (MCD – Nyse) e il titolo segna +0,6%.
Da segnalare anche il buon rialzo di Altria (MO – Nyse,+6%) dopo che un Tribunale dell’Illinois ha temporaneamente sospeso la multa per $3 miliardi che era stata inflitta a Philip Morris Usa (una divisione di Altria) in una causa relativa alle sigarette “leggere”.
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