Passate due ore di scambi Wall Street accelera e riagguanta la parita’ dopo avere aperto la seduta in rosso.
L’umore degli operatori e’ nettamente cambiato con l’arrivo del dato sull’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area di Philadelphia. Il relativo indice ha toccato a febbraio i massimi del 2004.
Il Superindice, che fornisce una previsione sull’attivita’ economica americana, a gennaio e’ cresciuto ancora ma marginalmente e meno delle previsioni.
Non avevano soddisfatto le attese del mercato i prezzi al consumo a gennaio sono cresciuti piu’ delle attese, anche se di poco. Idem per il risultato core, depurato cioe’ da componenti alimentare ed energetica. Le richieste per sussidi di disoccupazione nell’ultima settimana sono balzate di 25.000 unita’ a 410.000, peggio delle previsioni.
Nel frattempo si torna a parlare di Fed all’indomani della pubblicazione dei verbali della riunione datata 25-26 gennaio della Fed, in cui e’ stato rivista al rialzo l’attesa sul Pil Usa nel 2011. La banca centrale ha ordinato alle maggiori banche Usa nuovi stress test. L’analisi completa dovrebbe terminare a marzo.
In Europa i listini si sono fatti condizionare da un’iniziale debolezza del mercato americano ma non sono riusciti ad aggiantare la parita’, fatta eccezione per Piazza Affari. D’altra parte sono arrivati nuovi timori sul sistema bancario dopo i massimi da 20 mesi toccati dalle richieste di prestiti overnight alla Bce. In generale pero’ i listini sono vicini ai massimi di 29 mesi.
Non vanno poi dimenticate le tensioni su quanto sta avvenendo nel vicino Medio Oriente soprattutto dopo la conferma che due navi da guerra iraniane starebbero per giungere al Canale di Suez dirette in Siria. Israele, che aveva lanciato l’avvertimento ieri, non stara’ a guardare.
Le proteste in corso vanno dal Bahrein allo Yemen (nel suo quinto giorno di proteste da parte soprattutto di studenti) senza dimenticare la Libia, dove e’ stata annunciata “la giornata della collera” contro il regime.
Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo del petrolio avanzano dello 0,19% a $$85,26 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro salgono dello 0,55% a $1.382,70 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro guadagna lo 0,27% agguantando la soglia di $1,36 (soltanto ieri a livello intraday era scivolato in area $1,34). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,5670% dal 3,6210% di ieri.