Dopo quattro sedute consecutive di rialzi, gli indici USA terminano le contrattazioni in forte calo.
”A pesare sui mercati sono stati diversi fattori – dice a Wall Street Italia Cesare De Novellis, senior vice president della banca d’affari Jefferies -, primo fra tutti la reazione al taglio piu’ consistente del previsto dell’obiettivo sui Fed Fund, che ha creato apprensione sulla solidita’ della ripresa economica. Da sottolineare poi che le notizie positive che si attendevano (la vittoria repubblicana alle elezioni di meta’ mandato e le dimissioni del discusso presidente della Sec, Harvey Pitt) si sono ormai esaurite. Sul fronte dei profitti, Cisco ha si’ battuto le stime, ma solo grazie alla riduzione dei costi, e non per una crescita della domanda, che e’ invece quello che il mercato vuole vedere. Inoltre, le previsioni sui prossimi trimestri non sono del tutto rosee. Con la stagione degli utili ormai conclusa (il colosso delle infrastrutture Internet era l’ultimo dei ‘big’ attesi), l’attenzione si sposta tutta sul quadro macroeconomico, e i dati sulle vendite retail comunicati questa mattina non sono proprio quello che si dice confortanti. Infine, la possibilita’ di una guerra con l’Iraq appare sempre piu’ reale, con Bush che si e’ detto deciso a intervenire qualora Saddam non rispettera’ le risoluzioni Onu, al voto domani”.
Il Nasdaq e’ tornato a sfondare al ribasso la soglia psicologica dei 1.400 punti, il Dow ha chiuso sotto gli 8.600. Al New York Stock Exchange e’ rimasto in effetto fino alla chiusura il blocco degli ordini automatici di vendita, una misura per evitare gli eccessi di ribasso.
Il Nasdaq ha chiuso a 1.376,72 (-2,98%)
Il Dow Jones a 8.586,24 (-2,11%)
L’S&P 500 a 902,70 (-2,08%)
A livello societario, come dicevamo, ha pesato la cautela espressa dal n.1 mondiale delle infrastrutture Internet Cisco Systems (CSCO – Nasdaq), che riaccende le preoccupazioni sulla ripresa dei profitti della Corporate America.
Sempre sul fronte degli utili, grande attesa per le trimestrali di Disney (DIS – Nyse), Nvidia (NVDA – Nasdaq) e Qualcomm (QCOM – Nasdaq), che saranno comunicate tra pochi minuti.
Ma a preoccupare gli investitori e’ soprattutto lo stato della ripresa economica, alla luce della mossa a sorpresa della Fed, che mercoledi’ ha tagliato i tassi d’interesse di 50 punti base (l’attesa era per una riduzione dello 0,25%), portandoli al livello piu’ basso dal 1961.
Da segnalare che, secondo quanto emerge dalle minute della Fed, alla riunione del 24 settembre molti membri del FOMC prevedevano una solida crescita per l’economia a stelle e strisce.
Tra i dati macroeconomici comunicati questa mattina, ha deluso le stime la produttivita’ del terzo trimestre. Migliore delle attese, invece, il dato sui sussidi di disoccupazione settimanali.
Hanno contribuito alla giornata negativa le rinnovate preoccupazioni di un imminente attacco all’Iraq, dopo la vittoria dei repubblicani alle elezioni di meta’ mandato e alla luce della conferenza stampa di Bush. Il presidente USA, che si e’ detto ottimista sull’esito del voto alle Nazioni Unite, ha dichiarato che vi saranno ”serie conseguenze” per l’Iraq qualora il Paese mediorientale non rispettasse le risoluzioni Onu. ”Se Saddam Hussein non procedera’ al disarmo – ha detto Bush -, lo faremo noi, insieme ai nostri amici, con le buone o usando la forza”.
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