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Wall Street: tori e orsi si danno battaglia in attesa della Fed

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New York – Apertura nervosa per la borsa americana, favorita da dati macro e notizie societarie positive, mentre gli investitori attendono di conoscere l’esito della riunione di due giorni di politica monetaria della Federal Reserve. Il Dow guadagna lo 0,07%, mentre Nasdaq e S&P sono in lieve calo.

Sul fronte economico oltre alla decisione sui tassi della Fed sono stati annunciati gli ordini di beni durevoli, che sono saliti piu’ delle attese. Grande incidenza avrà ovviamente sul rapporto euro/dollaro la conferenza stampa di Ben Bernanke attesa per le 20.15 italiane; in ogni caso, gli analisti non escludono un ulteriore deprezzamento della valuta americana, scesa ai minimi di 3 anni contro le principali valute rivali.

Il numero uno della Fed terra’ per la prima volta una conferenza stampa pubblica post riunione di politica monetaria. I tassi sui fed funds dovrebbero rimane invariati, ma la trepidazione e’ per le parole che saranno proferite in merito alla fine o al proseguimento della manovra espansiva di Quantitative Easing 2. In realta’ gli investitori a parte le novita’ in materia di manovre straordinarie di allentamento monetario, non si attendono grandi sorprese.

Sono invece piuttosto le notizie societarie a spingere i listini, sia in ambito di trimestrali convincenti che in merito alle trattative di M&A. La guidance emessa e’ risultata in linea con le stime. Acquistando la svizzera Synthes per $21,3 miliardi, Johnson & Johnson ha messo a segno il maggiore takeover della storia del settore medico. Le societa’ americane in generale hanno dato prova di sapere gestire bene l’incremento dei costi di produzione. Merck avanza dopo aver annunciato un programma di buyback da $5 miliardi. Deludono invece parzialmente i conti di Amazon.com e Broadcom, con la societa’ di vendite online che non e’ riuscita a centrare le attese sul fronte dei profitti ma ha fatto meglio del previsto per quanto riguarda i ricavi. I titoli comunque avanzano, portandosi ai massimi di seduta che corrispondono anche al top da aprile oltre $188.

In Europa sotto pressione i bond greci, con i rendimenti che si sono avvicinati al 25%. Ai nuovi record anche lo spread greco verso la Germania e i cds a cinque anni. Atene dovra’ ristrutturare il suo debito e non dovrebbe temporeggiare su questo argomento, secondo gli analisti. E’ record intanto anche per il tasso Euribor a tre mesi

Sugli altri mercati, i contratti del greggio con consegna maggio avanzano dello 0,29% a $112,54 il barile. I contratti con scadenza giugno sull’oro sono in progresso dello 0,34% $1.508,6 l’oncia, mentre continua il ritracciamento dell’argento. Sul fronte valutario l’euro e’ in progresso dello 0,18% sul dollaro in area $1,4671 dopo aver toccato i massimi di 16 mesi a quota $1,47. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale si attesta a quota 3,34%, forte di un rialzo di 3,3 punti base.