Partenza in cauto rialzo per la Borsa di New York. Il mercato arriva stanco all’ultima seduta della settimana, che tra l’altro coincide con un giorno di scadenze di contratti importanti. Il Dow Jones guadagna lo 0.14% a 10449.21 punti, il Nasdaq lo 0.08% a quota $2309.02, mentre l’S&P lo 0.1% in area 1117.16.
Nel corso dell’ottava l’azionario e’ riuscito ad accumulare guadagni superiori al 2%, ma grazie alla performance eccezionale di una seduta. In occasione delle quattro streghe, la seduta si profila volatile.
Anche perche’ gli investitori non hanno molto a cui aggrapparsi, con una carenza di notizie societarie e macroeconomiche. In Europa le Borse scambiano sottotono, mentre i mercati asiatici hanno chiuso in linea di massima contrastati.
Ma nel complesso le borse mondiali sono positive, con il MSCI World Index che avanza per la nona seduta consecutiva: si tratta della striscia positiva piu’ lunga degli ultimi 11 mesi. A favorire l’azionario sono le speculazioni secondo cui gli sforzi per arginare la crisi finanziaria andranno in porto.
In Europa l’incertezza sulla crisi del debito sovrano dei PIIGS si e’ placata dopo che i leader della regione hanno promesso che pubblicheranno gli stress test condotti sulle banche spagnole, in modo da aumentare la trasparenza nel settore finanziario.
Intanto forze di segno opposto si stanno scontrando sui mercati americani: da una parte i rialzisti, che credono in un secondo trimestre solido a livello di risultati societari e dall’altra i ribassisti, secondo cui durante l’incontro del Gruppo dei 20 Paesi industrializzati del 26-27 giugno a Toronto difficilmente verra’ raggiunto un accordo in tema di riforma del sistema finanziario. L’UE fara’ fronte unito contro il Brasile, Cina e Canada, spingendo per una tassa sulle transazioni finanziare e un maggiore controllo del settore.
Ieri un bel balzo dei tecnologici ha aiutato i listini a recuperare terreno sul finale, dopo una seduta che rischiava di essere compromessa da qualche dato macro deludente. Oggi il calendario e’ privo di appuntamenti e l’attenzione degli investitori e’ concentrata sul valutario e la questione sempre calda del debito sovrano europeo.
In ambito di notizie societarie, Moody’s ha tagliato di tre gradini il rating sul credito di BP, a Aa2 da A2. E’ la seconda volta in un mese che l’agenzia decide di rivedere al ribasso il suo giudizio sulla societa’ petrolifera finita nell’occhio del ciclone per il disastro naturale provocato dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico.
Dal valutario non sono arrivate particolari spinte, con il dollaro che e’ sostanzialmente piatto contro il basket delle sei principali valute rivali. Quanto all’euro, e’ in lieve flessione contro il biglietto verde. A spiccare e’ invece il balzo dell’oro, i cui prezzi sono saliti su nuovi massimi assoluti in area $1260 l’oncia.
Al momento nel comparto energetico le quotazioni del greggio decelerano. I futures con consegna luglio cedono $0.67 attestandosi a quota $76.12 al barile. Sul valutario la moneta unica scambia in flessione a quota $1.2370 (-0.14%). L’oro segna un +$10.8 a quota $1.259.5 l’oncia. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.20% dal 3.19% di ieri.