A meta’ seduta i listini non riescono a confermare i rialzi dell’avvio (controlla la performance in tempo reale). Per gli operatori i contrastanti segnali offerti dal report occupazionale presentato questa mattina dal governo non sono sufficienti a giustificare gli acquisti di azioni.
Mentre digeriscono i dati, considerati cruciali per avere un’idea dello stato di salute dell’economia, gli investitori preferiscono quindi non sbilanciarsi. Il Dipartimento del lavoro ha annunciato che l’economia ha perso un numero di posti di lavoro decisamente inferiore al mezzo milione atteso. Tuttavia al contempo il tasso di disoccupazione e’ salito piu’ del previsto, al 9.4% dall’8.9% di aprile, segnalando che le societa’ sono ancora riluttanti a tornare ad assumere personale.
Il tasso di disoccupazione viene guardato con grande attenzione dal mercato, in quanto viene considerato un indicatore fondamentale della situazione economica, specialmente in tempo di recessione. Le perdite di posti di lavoro interessano le piu’ disparate aree dell’economia, tra cui le spese al consumo, le vendite al dettaglio e il mercato immobiliare. Restando sempre sul fronte macro, alle 20 italiane saranno rese note le cifre relative al credito al consumo nel mese di aprile.
“Ci sono segnali chiari che stiamo toccando il fondo”, osserva Doug Roberts, chief investment strategist di ChannelCapitalResearch.com. “La vera domanda da porsi ora e’ a quale genere di ripresa assisteremo. Solo perche’ stiamo raggiungendo il punto piu’ basso non significa che un rimbalzo e’ imminente”.
Tra i settori si mettono in evidenza le materie prime. Le azioni del gigante dell’alluminio Alcoa mettono a segno un rialzo del 4.5%. Fa ancora meglio Rio Tinto, che si rende protagonista di un balzo di oltre il 5%. Ben intonate anche le Bank of America (+1.5%) e le Citigroup (+2%), dopo che il Wall Street Journal ha riportato che l’agenzia federale Federal Deposit Insurance Corp. sta facendo pressioni sulla banca affinche’ decida per un rinnovamento delle alte cariche del gruppo, alimentando i dubbi sul futuro dell’amministratore delegato Vikram Pandit.
Le voci di un imminente ritorno dell’amministratore delegato, Steve Jobs, sostiene i titoli Apple all’interno di un settore, quello hi-tech, poco tonico quest’oggi. Stando a quanto riportato dal Wsj, il confondatore del colosso informatico sarebbe pronto a tornare alla guida della societa’ gia’ da questo mese. Limano le peride le DuPont (-1%), depresse in avvio dal declassamento di Merrill Lynch ad Underperform, alla luce dei timori sia sul fronte dei fondamentali che per quanto riguarda il valore attuale dei titoli.