Avvio in leggero rialzo per gli indici americani. Nei minuti iniziali il Dow Jones guadagna lo 0.23% a 12420, l’S&P500 lo 0.42% a 1336, il Nasdaq avanza dello 0.30% a 2274. A permettere ai listini di liberarsi dalla debolezza iniziale e’ stata la notizia secondo cui l’Office of Federal Housing Enterprise Oversight (OFHEO) ha approvato la richiesta delle due societa’ semigovernative di mutui ipotecari Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE) sull’acquisto di un numero maggiore di mutui immobiliari.
L’operazione dovrebbe garantire una liquidita’ immediata nel settore dei mutui per almeno $200 miliardi. Gia’ nei giorni scorsi gli organi di controllo avevano rimosso le restrizioni sulle dimensioni del portafoglio delle due societa’ alzando di fatto il tetto massimo agli investimenti. I due titoli salgono del 5% circa, estendendo il forte rally registrato nella giornata di ieri, in una seduta che ha visto gli indici registrare la migliore performance giornaliera degli ultimi 5 anni, con il Dow Jones in progresso di oltre 400 punti.
Sul fronte delle trimestrali, e’ risultata migliore delle attese quella della banca d’affari Morgan Stanley (MS), i cui utili per azione sono risultati di 42 centesimi superiori al consensus. Bene anche i numeri fiscali di Discover Financial Services (DFS) e del colosso alimentare General Mills (GIS). Il gigante dell’abbigliamento sportivo Nike (NKE) comunichera’ gli utili subito dopo la chiusura delle borsa. Sale del 5% il titolo software Adobe Systems (ADBE) grazie alla trimestrale diffusa nell’after hour di ieri sera che ha battuto le stime degli analisti.
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C’e’ grande attesa ora tra gli operatori per la maxi Ipo del colosso delle carte di credito Visa (V), in particolar modo per valutare l’interesse sul settore, dopo che il titolo della rivale Mastercard (MA) ha registrato una brillante performance (superiore al 400%) dal giorno del debutto in borsa.
“Il movimento degli ultimi giorni e’ da considerare sorprendente. Dopo tutto i fondamentali restano negativi, c’e’ ancora forte incertezza sul sistema bancario nonostante gli ultimi aggiornamenti offerti da Goldman a Lehman, migliori del previsto”, afferma David Jones, strategist di IG Index. “I tagli Fed hanno sempre fornito una spinta nel brevissimo termine, non sappiamo ancora se avranno effetto sul lungo”.
L’ultimo taglio ai tassi d’interesse, operato ieri dalla Banca Centrale, ha portato il costo del denaro al 2.25%. La serie di tagli, iniziata a settembre, subito dopo la crisi subprime, non ha ancora ristabilito la fiducia negli investitori, mentre l’economia continua a soffrire, pressata oltre che dal “credit crunch” anche dalla pesante debolezza del comparto immobiliare. L’indice S&P500 e’ in calo di circa il 10% dall’inizio dell’anno.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, tratta in ribasso il petrolio. I futures con consegna aprile sono in calo di $2.71 a $106.71 al barile. Alle 15:30 ora italiana saranno diffusi i dati sulle scorte settimanali. Sul valutario, l’euro e’ in recupero sul dollaro, ora scambiato a 1.57. L’oro e’ in ribasso di $33.90 a $990.90 all’oncia. In calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.4770%.
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