Società

WALL STREET: SVANISCE L’ENTUSIASMO INIZIALE

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Il rialzo iniziale degli indici ha vita breve a Wall Street. Dopo aver tentato il rally nella prima mezz’ora di scambi, sull’azionario sono tornate a prevalere le vendite, innescate dai timori sulle prospettive di recupero economico. A spingere gli indici nel preborsa erano stati i dettagli preliminari sul piano mutui che l’amministrazione Obama sta mettendo a punto per salvare sino a 9 milioni di famiglie in difficolta’.

Stando agli ultimi sviluppi, il Tesoro condividera’ i costi principali dei prestiti immobiliari, con il piano che dovrebbe permettere ai contraenti dei mutui di ricevere un incentivo per rispettare le scadenze dei pagamenti. Si parla di un investimento pari a $75 miliardi.

Il piano e’ volto ad incrementare la fiducia nelle travagliate societa’ di mutui Fannie Mae e Freddie Mac, attraverso i finanziamenti del Tesoro che sono volti a “garantire la stabilita’ e la solidita’ del mercato immobiliare e mantenere alti i livelli di affidabilita’ dei prestiti”, si legge nella presentazione delle misure.

La sempre piu’ marcata contrazione dei prezzi delle case e delle vendite, unita al crescente numero di pignoramenti iniziati a meta’ del 2007, e’ stata una delle cause principiali della recessione. L’annuncio ufficiale delle nuove misure e’ atteso alle 18:15 italiane e segue la trasformazione in legge di un piano da $787 miliardi che Washington spera possa rilanciare la maggiore economia mondiale.

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A sottolineare l’urgenza di un piano immobiliare le nuove notizie deprimenti giunte dai nuovi cantieri edili, che in gennaio hanno subito una contrazione superiore delle attese, aggiornando i minimi storici. Sempre sul fronte macroeconomico, sono risultati in ribasso, in misura leggermente inferiore alle attese, i prezzi alle importazioni di gennaio, mentre la produzione industriale e’ risultata i inferiore alle stime.

Dopo l’annuncio del piano mutui, l’attenzione del mercato si spostera’ sull’audizione di Bernanke e la conseguente pubblicazione delle minute della Fed relative all’incontro svoltosi il 28 gennaio scorso.

Tra i singoli comparti, si riscattano i finanziari. Nei primi minuti di scambi, lo spider del settore finanziario (XLF) segna un rialzo dell’1,25%, dopo che ieri i colossi in piena crisi Citigroup e Bank of America hanno subito cali percentuali a doppia cifra.

Allarmanti le notizie in arrivo dall’industria dell’automobile, con GM e Chrylser che hanno chiesto al governo un ulteriore sforzo economico, sino a $39 miliardi. GM ha segnalato che per soppravvivere ha bisogno di una parte dei soldi gia’ dal prossimo mese. La casa di Detroit ha inoltre annunciato riduzioni alla forza lavora pari a circa 47 mila unita’ in tutto il mondo. Ma e’ solo l’ultimo di una serie di annunci di questo tipo. Dopo aver chiuso in perdita il quarto trimestre, Goodyear ha detto che tagliera’ 5 mila posti di lavoro.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in lieve progresso il petrolio. I futures con consegna marzo segnano un rialzo di $0.26 a $35.17 al barile. Sul valutario, l’euro scende nei confronti del dollaro a quota 1.2569. In marginale rialzo l’oro a $968.90 l’oncia (+$1.40). In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.670%.