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WALL STREET: SUI TECNOLOGICI RAFFICA DI SELL

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Seduta negativa per i listini americani, tornati sulla via dei ribassi dopo la breve parentesi del rally di martedi’. Le perdite piu’ pesanti si sono concentrate sul Nasdaq, sotto pressione per la debolezza dei tecnologici.

L’indice hi-tech ha ceduto l’1.45% a 1782. Decisamente meno negativo il bilancio del Dow Jones, che se l’e cavata con un –0.06% a 9838 grazie al recupero avviato nell’ultima ora di contrattazioni. L’S&P500, infine, ha lasciato sul terreno lo 0.30% a 1075.

Il rapporto tra titoli in aumento e in ribasso al Nyse e al Nasdaq e’ stato rispettivamente di 7 a 9 e 11 a 20. Ancora bassi i volumi: le azioni scambiate nei due exchange sono 1.4 e 1.7 miliardi.

A scatenare le vendite sui titoli tecnologici sono state le previsioni deludenti di Cisco Systems. Nel corso della conference call sui risultati trimestrali, il colosso networking ha dichiarato che le scorte stanno crescendo e che i clienti stanno divenendo piu’ cauti.

Per il trimestre in corso (il primo fiscale del 2005) l’azienda prevede un fatturato in crescita nel range dello 0%-2%, in misura inferiore rispetto alle attese di Wall Street. Immediata la reazione degli analisti, che hanno colpito il gruppo con una raffica di downgrade. Pesante, inoltre, il warning sul fatturato lanciato da National Semiconductor.

Ulteriori pressioni sui mercati americani sono arrivate dal petrolio, oggi particolarmente volatile. La richiesta di bancarotta per Yukos e l’ondata di maltempo che si e’ abbattuta sul Golfo del Messico hanno spinto al rialzo il prezzo del greggio.

Non e’ stato sufficiente ad arrestare il nuovo rally la disponibilita’ espressa dall’Arabia Saudita ad alzare la produzione. In chiusura il petrolio si e’ attestato a $44.80 al barile, ben al di sopra del minimo intraday di $43.30.

Dei trenta titoli che compongono il Dow Jones, i maggiori ribassi li hanno registrati Hewlett-Packard (HPQ), Intel (INTC) e IBM (IBM). Guidano la lista dei migliori Pfizer (PFE), Johnson & Johnson (JNJ) e Coca-Cola.

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Sul fronte economico, si e’ rivelato peggiore delle previsioni il budget federale. Il deficit a luglio e’ salito a $69.2 miliardi contro i $60.5 stimati dagli economisti.

Sugli altri mercati, hanno guadagnato terreno i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.27% contro il 4.29% della chiusura di martedi’. Il dollaro viene scambiato a 1.2218 contro l’euro e l’oro ha perso $5.5 a $396.80 all’oncia.