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Wall Street sui massimi di due anni, il mercato parla gia’ di nuovi stimoli

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Effetto allenatamento monetario targato Fed e possibilita’ che la stessa banca centrale possa permettere presto alle piu’ grandi banche americane di alzare i dividendi. Questi i fattori che hanno sostenuto i listini americani (ma non solo), che chiudono la giornata sui massimi di due anni circa mentre il mercato sembra gia’ parlare su un piano di quantitative easing 3.

Il Dow ha terminato le contrattazioni a 11434.84, su dell’1.96% (+219.71 punti). Rialzo dell’1.46% per il Nasdaq a 2577.34 (+37.07 punti). L’S&P 500 e’ salito dell’1.93% a 1221.05 (+23.09 punti).

In questo contesto le materie prime sono state protagoniste di un forte rally con un nuovo record intraday dell’oro a $1384.80, e chiusura in rialzo del 3.4% a $1383.10. Il maggior guadagno e’ dell’argento: i contratti con scadenza dicembre segnano +6.2% a $26.043, intorno ai massimi di 30 anni. Su del 2.1% a $86.49 i futures sul greggio con consegna dicembre, che hanno cosi’ toccato il miglior livello da sette mesi.

All’indomani del secondo piano di quantitative easing annunciato dalla Fed, il mercato sta gia’ interrogandosi se e quando potrebbe arrivarne un terzo. “Stanno gia’ parlando di QE3”, ha dichiarato alla Cnbc Dave Rovelli, managing director per il trading dell’azionario Usa di Canaccord Adams. “E’ facile immaginare un QE3 e persino un QE4 perche’ in questo momento la Fed ha ripreso questa strada e sara’ difficile cambiare rotta salvo un chiaro miglioramento dell’economia”, ha aggiunto Paul Ashworth, economista di Capital Economics, secondo cui la banca centrale Usa continuara’ a comprare titoli di stato fino a quando non riuscira’ ad abbassare il tasso di disoccupazione, visto al 9.6% anche ad ottobre (il dato verra’ pubblicato domani e sarebbe tale per il terzo mese consecutivo).

Sempre in tema di banche centrali, oggi la Banca centrale europea ha lasciato i tassi di interesse all’1% e la Bank of England allo 0.5%. In quest’ultimo caso lasciato in stand-by il piano di allentamento monetario. Sembra ci siano pero’ alcuni membri del braccio di politica monetaria che gia’ da questa riunione avrebbero voluto un espansione da 50 miliardi di sterline ($81 miliardi) del programma attuale da 200 miliardi di sterline. Le minute del prossimo 17 novembre relative alla riunione odierna riveleranno qualcosa a questo proposito.

Pressoche’ ignorati i dati macro odierni. Quello sui sussidi di disoccupazione e’ risultato in rialzo deludendo le stime. Migliore delle attese invece la produttivita’ nel terzo trimestre (il dato e’ preliminare).

Sul fronte valutario l’euro si e’ portato in area $1.4217, +0.55%. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale ha terminato la seduta in calo al 2.47%, portandosi per la prima volta dal 25 ottobre sotto il 2.50%.