Gli indici non accennano ad arginare le perdite e a meta’ seduta si muovono vicino i minimi livelli giornalieri. Il Dow Jones cede lo 0.76% a 13836, l’S&P500 lo 0.79% a 1529, il Nasdaq lo 0.71% a 2671. Alcune deludenti trimestrali, le prese di profitto e il risveglio dei timori circa l’industria del credito stanno facendo da volano alle vendite.
Il calendario economico non presenta alcuni aggiornamenti di particolare importanza: cio’ sta mettendo maggiore enfasi al nuovo flusso di trimestrali societarie. In mattinata sono arrivati risultati in linea con le attese dal colosso fast food McDonald’s ([[MCD]]); PepsiCo ([[PEP]]) ha battuto le stime degli analisti, cosi’ come il gruppo telecom AT&T ([[T]]). Il titolo e’ pero in calo assieme a quello del colosso informatico Apple ([[AAPL]]) sulle voci di un ammorbidimento della domanda per il nuovo telefono-palmare iPhone (AT&T e’ fornitore esclusivo dei piani telefonici richiesti per l’attivazione del prodotto). Buoni i numeri di Eli Lilly ([[LLY]])
Bilancio deludente invece da parte del gigante chimico Du Pont ([[DD]]). Il titolo perde oltre il 5%. Perdite anche per il colosso delle carte di credito American Express ([[AXP]]). Sono ancora attesi i numeri dell’azienda retail attiva sul web, Amazon.com ([[AMZN]]), che verranno diffusi subito dopo la chiusura delle borse.
Fino ad oggi e’ emerso un quadro sui bilanci fiscali alquanto contrastato. Buoni gli aggiornamenti giunti dal comparto farmaceutico (ieri Merck ([[MRK]]) ha riportato risultati superiori alle attese), meno incoraggianti quelli emersi dal comparto dei chip (Texas Instruments ([[TXN]]) ha offerto un outlook deludente sul prossimo trimestre).
Sorprendentemente migliori del previsto i numeri del comparto finanziario, per cui era atteso un crollo sulla scia della crisi innescata dalle insolvenze dei mutui subprime. I timori sono pero’ stati risvegliati dalla pessima trimestrale di Countrywide Financial ([[CFC]]) (leader nell’offerta di mutui immobiliari) il cui titolo cede oltre il 7%.
Con i listini ai recenti massimi gli operatori sono in attesa di un significativo catalizzatore che possa spingere ulteriormente al rialzo gli indici. Non sono da escludere alcune prese di beneficio in tale contesto seguite dalla ripresa degli acquisti solo a livelli maggiormente attraenti.
Proseguono intanto le operazioni di M&A. L’ultima interessa il comparto energetico e vede in prima linea le due societa’ di trivellazione Transocean ([[RIG]]) e GlobalSantaFe ([[GSF]]): i due gruppi hanno raggiunto un accordo per cui la seconda sara’ acquisita dall’altra per $18 miliardi.
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Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio sta continuando a cedere terreno. I futures con consegna settembre cedono $1.70 a $73.19 al barile.
Sul valutario, l’euro continua a muoversi vicino ai massimi nei confronti del dollaro a quota 1.3816. In rialzo l’oro. I futures con consegna agosto vengono scambiati a $683.00 all’oncia (+$1.50). In leggero progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.95%.