New York – Apertura in rosso per la borsa americana, messa sotto pressione dalla delusione per l’incremento delle richieste di sussidio di disoccupazione settimanali e dai gravi problemi dei paesi piu’ indebitati dell’area euro.
Il Dow Jones cede lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,71% e l’S&P 500 lo 0,55%. Sul paniere dei tecnologici pesano i cali pari all’1% circa di Microsoft e Apple. In attesa di conoscere i conti di Google, oggi a mercati chiusi, e di Bank of America (l’appuntamento e’ per domattina), il mercato si concentra sul fronte macro e sulle notizie provenienti dall’Europa.
Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono salite sopra le 400.000 unita’ dopo che per settimane erano rimaste sotto tale cifra. In compenso le richieste continuative della settimana prima sono calate, mentre la media mobile a un mese e’ aumentata di 5.500 unita’. I prezzi all’ingrosso si sono invece raffreddati rispetto ai rialzi cui avevano abituato: il PPI e’ aumentato dello 0,7% a marzo, meno delle attese. Si tratta comunque del nono progresso mensile consecutivo.
Secondo Joel Kruger, currency strategist di Forex Capital Markets, la paura di un default dell’Irlanda e di un piano di ristrutturazione della Grecia e’ aumentata a livelli record. Il costo per assicurarsi contro un default della Grecia ha toccato i massimi dopo che in un’intervista al Die Welt il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble ha avvertito che Atene avra’ bisogno di altre misure, se l’udienza di giugno della Commissione Europea e della Bce dovesse mostrare che il debito della nazione e’ insostenibile. Intanto i rendimenti sui bond a cinque anni portoghesi sono saliti sui livelli piu’ alti di sempre, con la Finlandia che alle prossime elezioni parlamentari potrebbe opporsi al piano di salvataggio.
Dopo i rimbalzi di ieri, gli investitori preferiscono rimanere cauti e optare per i sell anche dopo alcune indiscrezioni, secondo cui il tasso di inflazione cinese a marzo si sarebbe attestato sopra il 5%, al massimo degli ultimi 32 mesi. Si temono dunque nuove strette monetarie. In più, l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il rating sul settore immobiliare cinese a negativo.
Sul fronte societario, in attesa di sapere le cifre del colosso dei motori di ricerca californiano, Hasbro ha chiuso il primo trimestre con un utile in calo del 71% a quota $17,2 milioni, deludendo le aspettative, mentre il fatturato e’ rimasto invariato a $672 milioni, sopra le attese.
Tornando in ambito economico arrivano le dichiarazioni della Bce, che definisce la propria politica monetaria “molto accomodante” e che torna a parlare degli elevati rischi sulla crescita dei prezzi. Rischi di cui si torna a parlare oggi anche in relazione alla Cina, visto che stime preliminari parlano di un’inflazione che torna a rialzare la testa. La Bce ha poi affermato che la crescita prosegue ma che resta di fondo una incertezza elevata. Lo stesso Lorenzo Bini Smaghi, membro del comitato esecutivo della Bce, conferma poi che “siamo alla fine di un ciclo espansivo con tassi di interesse molto bassi.
Sugli altri mercati, i contratti del petrolio con consegna maggio tornano a cedere terreno, arretrando dello 0,13% a $106,97 al barile, sui massimi di seduta pero’. I contratti con scadenza analoga dell’oro sono invece in progresso dello 0,4% a $1.461,4 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0,2% sul dollaro in area $1,4413. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,445%, in flessione di 2,1 punti base rispetto alla chiusura di ieri.