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Wall Street: stop alla serie positiva, momento si per l’auto

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Gli indici di Borsa americani hanno ridotto le perdite nel pomeriggio, ma non sono riuscita a evitare di cadere vittima dei Sell, all’indomani di una seduta sprint, che ha visto l’S&P chiudere ai massimi di due mesi e mezzo. La giornata e’ caratterizzata ancora una volta dal mix di dati macro e trimestrali contrastanti.

Il Dow Jones ha ceduto lo 0.36% a 10636.38 punti, il Nasdaq lo 0.52% a quota 2283.52, mentre l’S&P 500 lo 0.48% in area 1120.46.
Peggio del previsto, gli ordini alle fabbriche a giugno, calati piu’ delle attese (-1.2% contro uno stimato -0.5%). Superano le attese invece le vendite di case con contratti in corso, sempre a giugno (-2.6% contro un previsto -5%).

Hanno deluso i dati relativi al reddito personale relativi al mese di giugno, in entrambe i casi stagnanti. Il tasso di risparmio intanto e’ salito al 6.4% in giugno, il livello piu’ alto da un anno a questa parte.

Le vendite di case con contratti in corso sono calate ma meno del previsto, mentre gli ordini alle fabbriche hanno fatto peggio del previsto. Continua il momento d’oro per il settore automobilistico: quarto incremento su base tendenziale per Chrysler in luglio. Nello stesso mese immatricolazioni in crescita del 5.4% per General Motors. Bene anche Ford, forte di un +5%.

Mentre gli operatori si chiedono se il rally di luglio (grazie al quale le lancette degli indici sono tornate ai top dello stesso mese dell’anno prima) possa continuare anche ad agosto, la giornata odierna torna a essere focalizzata anche sulle trimestrali.

Il colosso farmaceutico Pfizer ha battuto le attese del mercato: registrati utili per azione trimestrali di $0.62 da $0.48 dello stesso periodo dell’anno prima. Vendite in rialzo del 58% a $17.3 miliardi. Il mercato si aspettava rispettivamente $0.52 e $16.65 miliardi.

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Bene anche i numeri del gruppo di carte di credito MasterCard, con un Eps nel trimestre di $3.49, $0.16 piu’ su di quanto gli analisti si aspettassero. Rialzo del 6.6%, su base annuale, per i ricavi a $1.37 miliardi contro gli attesi $1.38 miliardi.

Il gigante dei beni di largo consumo Procter & Gamble ha invece comunicato utili in calo a $0.71 da $0.80 dell’anno prima. Fatturato in rialzo del 5% a $18.9 miliardi. In entrambe i casi i numeri sono inferiori alle attese, pari nell’ordine a $0.73 e $19.1 miliardi.

Nel settore chimico, Dow Chemical torna all’utile ($651 milioni, o $0.50 per azione, contro una perdita di $344 milioni o $0.47 per azione). In crescita anche i ricavi ($13.6 miliardi da $11.3 dello stesso periodo 2009), grazie al rialzo dei prezzi e dei volumi di vendite in tutti i segmenti e aree geografiche. Ma i broker si aspettavano un Eps di $0.54 e vendite per $13.71 miliardi.

Attenzione a BP, che incassa $1.9 miliardi in contanti per la cessione di asset in Colombia. Nel settore farmaceutico, attenzione ancora una volta a Genzyme e Sanofi. Le trattative per una fusione continuano ma il primo gruppo non sembrerebbe disposto ad esser acquistato a meno di $80 per azione. Rimm invece deve fare in conti non solo con gli Emirati Arabi ma anche con l’India in tema di sicurezza delle sue applicazioni. Il produttore del BlackBerry si e’ detto intenzionato a bloccare i siti porno.

Tornando alle prospettive macro, cresce l’attesa per la riunione della Fed del prossimo 10 agosto. Si si specula che Ben Bernanke possa tornare all’acquisto di Treasury o altre obbligazioni come gli Mbs. Questo all’indomani delle dichiarazioni del numero uno della banca centrale Usa, tra le quali ha sostenuto che una lezione imparata dalla Grande Depressione e’ che la Fed deve continuare a supportare l’economia fino a quando la crescita non e’ ritenuta sostenibile e si verifica un aumento dell’occupazione.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna settembre salgono dell’1.49% a $82.55. Il derivato con scadenza agosto dell’oro avanza di $1.80 a $1185.20. Sul valutario l’euro sale a quota $1.3230. Quanto ai Treasury, i prezzi sono in rialzo, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ calato al 2.9140% dal 2.9630 di ieri.