Società

WALL STREET STABILE IN ROSSO AL GIRO DI BOA

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Giunti al giro di boa, i
mercati americani appaiono saldamente ancorati in territorio negativo. Gelati dal crollo della fiducia dei consumatori di ottobre, scesa al livello piu’ basso dal 1993, i listini Usa sembrano dunque avviati a portare a casa un’altra giornata “no”. Se cosi’ fosse, si andrebbe a spezzare quell’altalena di rialzi e ribassi delle ultime sei sedute che avrebbe voluto per oggi una chiusura in guadagno dopo il calo di ieri . Gli investitori temono che nei prossimi mesi la spesa al consumo possa vacillare, mettendo a rischio la ripresa dell’economia e dei profitti societari. Sul Nyse e’ in effetto il blocco degli ordini automatici di vendita, una misura per evitare gli eccessi di ribasso. Da segnalare che l’indice sulla volatilita’ implicita (riferito alle opzioni sull’indice S&P100), il CBOE Market Volatility Index (VIX), e’ in rialzo di oltre il 6,5% intorno a quota 38. Relativamente bassi i volumi di scambio.

Altre importanti e determinanti indicazioni sull’economia arriveranno venerdi’ con il rapporto sull’occupazione e l’ISM manifatturiero, ma le notizie avute fin qui non promettono niente di buono e l’attesa si fa sempre piu’ pessimistica. I recenti segnali (vedi, tra gli altri, il Beige Book ) hanno infatti mostrato come la ripresa abbia rallentato e sia attualmente a rischio.
E con uno scenario di questo tipo, appare ogni giorno piu’ probabile un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve nel meeting che si terra’ mercoledi’ 6 novembre. Se gia’ ieri i contratti future sui fed funds scontavano una probabilita’ di un taglio pari al 68%, oggi, subito dopo il dato sulla “sfiducia” dei consumatori, tale probabilita’ e’ salita all’87%.

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“L’economia sta peggiorando – ha dichiarato Han van Rhee, gestore di fondi per F. Van Lanschot Bankiers, citato da Bloomberg.com – abbiamo bisogno di una serie di numeri economici buoni per vedere rialzi sostenibili sui mercati”.

“La debolezza in cui versa il mercato del lavoro, la minaccia di un conflitto con l’Iraq e la flessione che ha caratterizzato i mercati azionari prima del rally a cui abbiamo assistito in queste ultime tre settimane hanno chiaramente depresso la fiducia dei consumatori e le loro attese sui prossimi mesi”, ha dichiarato Lynn Franco, direttore del centro di ricerca dei consumatori del Conference Board.

Tuttavia, c’e’ chi non dispera ed e’ convinto che il recente rally continuera’ e che le perdite complessive annuali non saranno troppo pesanti. Lo strategist Byron Wien di Morgan Stanley ha infatti dichiarato che il rally sostenuto dai mercati azionari americani la scorsa settimana, nonostante i dati macroeconomici non ancora convincenti, e’ stato un segno positivo e ritiene che i mercati possano salire fino alla fine dell’anno e concludere il 2002 con un calo limitato al 10%-15%.

Sul fronte societario intanto continuano ad arrivare notizie miste e nel complesso poco rassicuranti. Per quanto concerne gli utili, se il colosso del largo consumo e blue chip del Dow Jones Procter & Gamble (PG – Nyse) ha battuto le stime sugli utili e confermato gli obiettivi, il gigante petrolifero BP Amoco (BP – Nyse) ha deluso le attese e lanciato un warning sulla produzione. A portare pressione sull’high tech e in particolare sul networking (NWX) e’ poi la nota negativa di UBS Warburg su Cisco (CSCO – Nasdaq). Il broker ha tagliato le stime sul fatturato relativo al trimestre che termina a gennaio di un ammontare di $50 milioni. A pesare sull’high tech sono anche i commenti negativi di Merrill Lynch sull’Information Technology.

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