I listini americani hanno terminato la seduta ancora una volta in rosso a causa dei timori sull’industria del credito e sulle possibili conseguenze che potra’ avere sulla spesa dei consumatori e sull’economia piu’ in generale. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.49% a 13248, l’S&P500 dello 0.65% a 1462, il Nasdaq ha perso lo 0.66% a 2619.
Ad innescare le vendite sull’azionario gia’ dal preborsa era stato un downgrade emesso su alcune grosse banche americane dal broker Punk Ziegel. Gli analisti del gruppo finanziario hanno rivisto al ribasso il giudizio su Bear Stearns (BSC), Goldman Sachs (GS) e Lehman Brothers (LEH) da Market Perform a Sell, citando la recente crisi del credito che potrebbe comportare significativi cambiamenti nelle strategie di business e negli investimenti. I titoli hanno perso rispettivamente 4.63%, 4.51% e 2.79%.
A mettere maggiore pressione all’intero comparto sono state anche le previsioni degli analisti di JP Morgan relative a nuove, ulteriori svalutazioni nel quarto trimestre per le banche d’affari Goldman Sachs (GS), Morgan Stanley (MS), Merrill Lynch (MER) e Lehman Brothers (LEH).
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Ad influire sul trading giornaliero sono state inoltre le dichiarazioni giunte dal Dipartimento del Tesoro Usa per cui il processo di ricostruzione della fiducia degli investitori sui mercati finanziari sara’ “lungo e lento”. Restano intatti i dubbi sull’outlook economico: in avvio di settimana il comparto manifatturiero ha mostrato il quinto calo consecutivo, il mercato immobiliare non offre ancora alcun segnale di ripresa.
Come se non bastasse, gli stategists di Goldman Sachs (GS) hanno infine tagliato le stime sulla crescita degli utili per le societa’ facenti parte dell’indice S&P500 per gli anni 2007 e 2008.
Nella giornata odierna non sono stati diffusi dati macroeconomici di rilievo. Mercoledi’ saranno rilasciati importanti aggiornamenti sul comparto dei servizi e sul mercato del lavoro (ADP Employment Index). Grande attenzione sara’ comunque riposta sui numeri relativi all’occupazione a fine settimana, che potranno fornire importanti segnali sulle prossime mosse della Federal Reserve in materia di tassi.
Gli ultimi interventi dei responsabili della Banca Centrale hanno indicato un proseguimento della politica monetaria accomodante nel meeting dell’11 dicembre. Non e’ ancora chiaro se la Fed tagliera’ i tassi, cosi’ come non e’ ancora scontata l’entita’ del possibile taglio: i futures sui fed funds indicano una probabilita’ del 40% che Bernake & Co. possano rivedere al ribasso il costo del deanro di mezzo punto percentuale.
Ritornando al comparto societario, hanno chiuso in ribasso la farmaceutica Merck (MRK) e il colosso finlandese della telefonia mobile Nokia (NOK) che hanno offerto entrambi un outlook poco incoraggiante per il prossimo trimestre. Bene Motorola (MOT) nonostante le inattese dimissioni del Chief Technology Officer ad una settimana di distanza da quelle del CEO. Non e’ riuscito a conservare i guadagni iniziali il colosso informatico Dell (DELL) che ha annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie del valore di $10 miliardi.
Nel comparto energetico, vendite sul petrolio. I futures con consegna gennaio sono arretrati di $0.99 a quota $88.32 al barile. Sul valutario, l’euro ha recuperato terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4760. L’oro e’ balzato di $12.90 a $807.60 all’oncia. In lieve progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.8890%.
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