Avvio di seduta moderatamente positivo per l’azionario americano, favorito dalla buona prova dei finanziari, che hanno ottenuto un importante supporto dalle notizie secondo cui la travagliata Bank of America ha intenzione di restituire tutti i $45 miliardi ricevuti dal governo nell’ambito del piano TARP.
Tuttavia i commenti del numero uno della BCE, Jean-Claude Trichet, hanno influito negativamente sulla perfomance della moneta unica, che ha ridotto i rialzi sul dollaro. Come previsto l’istituto centrale ha mantenuto lo status quo sui tassi della zona euro all’1%, ma ha anche rivisto al rialzo le stime sul PIL 2010, in un range di 1.1%-1.5% dalla forchetta di -0.5% e +0.9% fissata a settembre.
Gli operatori non sembrano scossi piu’ di tanto dalle notizie provenienti dal settore macroeconomico, dove le nuove richieste di sussidio sono calate sui minimi di oltre un anno, piu’ delle attese, segnalando un progressivo miglioramento del mercato del lavoro. Allo stesso tempo nel terzo trimestre la produttivita’ non agricola e’ cresciuta, ma in maniera leggermente inferiore alle attese, mentre il costo unitario del lavoro e’ sceso del 2.5% come da pronostico.
I mercati azionari stanno guadagnando terreno ovunque con la sensazione di un miglioramento dell’economia che si fa sempre piu’ forte, come sottolineato anche dalla Federal Reserve. Di conseguenza i Treasury e lo yen stanno accusando il colpo. L’indice delle Borse mondiali MSCI World Index balza per il quarto giorno di fila (+0.3% al momento), mentre il rendimento sul decennale del Tesoro guadagna 6 punti base attestandosi a quota 3.39%.
Sebbene il report mensile del governo sulla situazione occupazionale di domani sia l’evento macro piu’ atteso della settimana, quest’oggi le notizie sia dal fronte societario che economico non mancano di certo. Gli americani che hanno presentato domanda di indennita’ di disoccupazione sono diminuiti piu’ del previsto, sui minimi di oltre un anno, restando ancora una volta sotto quota 500 mila unita’. La produttivita’ e’ salita nel terzo trimestre, anche se in misura inferiore alle attese. Il costo unitario del lavoro, indicatore chiave sulle pressioni inflazionistiche, e’ invece sceso del 2.5%, meno del previsto.
Sempre in ambito macro il calendario prevede anche la lettura di novembre dell’ISM dei servizi, alle 16 italiane. Nel corso della seduta, inoltre, le societa’ di vendite al dettaglio renderanno note le cifre relative alle vendite registrate il mese scorso nei negozi aperti da almeno un anno. Dopo due revisioni al ribasso l’International Council of Shopping Centers prevede in media un rialzo compreso tra il 3% e il 4%.
Nel frattempo prima dell’apertura e’ diventato ufficiale l’accordo tra NBC Universal e Comcast, con l’operatore via cavo che otterra’ una quota del 51% in NBCU (societa’ madre di CNBC), mentre a GE spettera’ il 49%.
Sugli altri mercati, nell’energetico avanza il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre guadagnano $0.61 a quota $77.21 il barile. Sul valutario il dollaro cede terreno contro l’euro, con la moneta unica che sale a quota $1.5083, dimezzando i rialzi registrati in precedenza. Salgono ancora i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre segnano un progresso di $5.20 a quota $1218.20 l’oncia.