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Wall Street sotto shock, si ampliano le perdite

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New York – Wall Street, a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, amplia le perdite con il Dow Jones che cede l’1,76%, a 12.124 punti. A incidere sulla seduta e’ stata la decisione shock di Standard and Poor’s di tagliare l’outlook sul debito pubblico statunitense a negativo. E’ la prima volta in assoluto e il mercato dei cds ne risente con il costo per assicurarsi contro il default che sta salendo. Confermato invece a tripla A il rating. Male anche il Nasdaq che cede l’1,85%.

Il tutto dopo i conti di Citigroup, che ha riportato cifre trimestrali contrastanti. I profitti sono calati del 32% a $0,10 per azione, meglio dei 9 centesimi attesi da Wall Street. Il fatturato e’ stato pari a $19,78 miliardi a fronte dei $20,54 miliardi previsti. I ricavi hanno fatto comunque un buon rimbalzo rispetto al trimestre scorso, I conti sono in linea con quelli annunciati da Bank of America e JP Morgan, a dimostrazione che le banche attraversano un periodo di transizione. I titoli avanzano di circa l’1% in controtendenza rispetto al resto del mercato.

Da parte sua Halliburton, il secondo maggiore fornitore di servizi petroliferi, ha archiviato il primo trimestre con utili increscita, con il rincaro del petrolio che ha offerto un buon sostegno. Sempre in ambito di notizie societarie Johnson & Johnson ha avviato le trattative per acquistare l’azienda svizzera di apparecchiature mediche Sinthes. In Usa la volatilita’ (indice Vix) scende a 15 punti, contro la media di 18 del 2011.

Guardando alla prova delle altre borse mondiali, pesa la seduta poco confortante dell’Asia, che ha scontato la decisione di Pechino di alzare la riserva obbligatoria per la quarta volta quest’anno, a un livello record.

In generale in Europa i riflettori sono ancora puntati sulla Grecia, che ha comunque smentito di nuovo la richiesta di una ristrutturazione. Fonti del governo tedesco dicono di aspettarsi che Atene non riesca ad arrivare all’estate se non provvedera’ a una ristrutturazione del debito.

Attenzione concentrata anche sul boom del partito ultranazionalista alle elezioni della Finlandia; fazione politica che si è messa sotto i riflettori per le sue posizioni ultraconservatrici e anti euro .

Sugli altri mercati, i contratti del greggio con consegna maggio arretrano dell’1,51% a $108 il barile nonostante la riduzione della produzione petrolifera ordinato dall’Arabia Saudita. I contratti con scadenza analoga dell’oro sono invece in rialzo di $3,9 $1.489,9 l’oncia, mentre continua il rally dell’argento, ora sopra i $43 l’oncia ai massimi di 31 anni. Sul fronte valutario l’euro e’ in calo dello 0,75% sul dollaro in area $1,43819. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,427% in rialzo di 1,7 punti base.