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Wall Street sotto pressione: la colpa e’ dell’Europa

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I listini azionari americani sono messi sotto pressione in avvio di seduta. Buona parte della debolezza vista in mattinata e’ da ascrivere alle notizie secondo cui l’economia britannica si e’ contratta nel quarto trimestre, quando invece il mercato si aspettava una crescita.

Anche i timori per lo stato di salute delle casse di risparmio spagnole non aiuta di certo, penalizzando la seduta del comparto bancario. Inoltre le trimestrali americane non hanno offerto il supporto sperato, con la maggior parte dei conti fiscali aziendali che ha deluso.

Il mercato non riesce quindi a confermare i massimi di due anni toccati ieri (per il Dow top addirittura da giugno 2008), nonostante il Fondo Monetario Internazionale abbia rivisto al rialzo le previsioni di crescita dell’economia americana per l’anno in corso, citando livelli di produzione piu’ alti del previsto, grazie al rinnovo delle agevolazioni fiscali dell’era Bush, mentre le nazioni in via di sviluppo spingeranno la ripresa.

Sul fronte macro sono attesi una serie di dati importanti in una giornata che per ora ha visto i prezzi delle case salire in novembre dell’1% su base mensile e dell’1,59% su base annuale. Martedi’ segna inoltre l’inizio della due giorni di riunione di politica monetaria della Fed, ma sono sopratutto le trimestrali ad attirare l’attenzione degli operatori per il momento.

Johnson & Johnson ha chiuso il trimestre con un utile trimestrale piu’ basso del previsto. Il colosso chimico DuPont ha riportato una flessione del 15% dei profitti nel quarto trimestre, ma il risultato e’ stato migliore delle stime e ha al contempo rivisto al rialzo le previsioni sugli utili di quest’anno.

Rialzo dell’utile netto per Verizon, ma i ricavi operativi sono calati e i titoli cedono quota. La blue chip Travelers, compagnia di assicurazione, ha riportato un calo degli utili, mentre STMicroelectronics ha annunciato di aspettarsi un fatturato in calo del 7-12% nel primo trimestre del 2011 e l’azione cede circa il 6%.

In serata gli occhi saranno puntati anche sullo Stato dell’Unione alla Camera, alle 3 di notte italiane, durante il quale Obama interverra’ certamente su temi caldi quali lavoro ed economia. Una volta l’anno, tra fine gennaio e inizio febbraio, il presidente degli Stati Uniti rende conto al Congresso in seduta plenaria, in presenza dei membri del governo e della Corte Suprema, delle condizioni della nazione e descrive la sua agenda e le sue priorita’ per l’anno a venire.

Intanto e’ giunta una nota positiva che riguarda l’Europa intera. Si tratta del debutto del primo bond lanciato dal Fondo “salva-stati”, che ha provocato un vero e proprio boom di richieste. Segno che, grazie anche alla tripla A di Moody’s, il nuovo strumento messo a segno dall’Europa per raccogliere finanziamenti sul mercato sembra riscuotere la fiducia internazionale.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i (b>futures del petrolio con scadenza marzo perdono l’1,32% a 86,71 dollari al barile. I contratti sull’oro con consegna febbraio scivolano dell’1,18% a quota $1.328,7 l’oncia. Sul fronte valutario, l’euro segna -0,23% a $1,3606%. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale e’ in calo di 4,9 punti base attestandosi in area 3,36%.