(Teleborsa) – Incipit negativo per la borsa statunitense, che guarda con apprensione al possibile ed imminente taglio dei tassi da parte della Cina (la Corea del Nord ha rotto gli indugi oggi, e proprio per raffreddare un’economia bollente) e ai problemi debitori di Irlanda e Portogallo, che a quanto pare sono prossime al S.O.S. da parte dell’Unione Europea. Non ha poi aiutato il dato sui prezzi alla produzione, ovvero quanto le industrie manifatturiere e all’ingrosso pagano i materiali loro necessari. Il dato è infatti salito meno delle attese e comunque quasi eslcusivamente grazie alla componente energetica, confermando che le pressioni deflazionistiche sono ancora un pericolo per la fragile economia a stelle e strisce. Tra le altre statististiche diffuse prima dell’opening bell, i flussi netti di capitali sono aumentati a settembre fino a 81,7 mld di dollari, mentre la produzione industriale è risultata inaspettatamente piatta a causa del clima inaspettatamente caldo che non ha favorito la domanda di prodotti tipicamente “invernali”. In arrivo tra meno di mezz’ora l’indice NHAB. Riflettori puntati sul comparto retail, con numerose big all’appuntamento con i conti. Promosse Wal-Mart, che ha alzato le stime per l’anno in corso, ma anche Home Depot e Abercrombie & Fitch. Sulle prime battute l’S&P500 cede lo 0,75% a 1.188 punti, il Dow Jones lo 0,79% a 11.113 punti, il Nasdaq dello 0,88% a 2.491 punti.