Wall Street, si spegne l’effetto Fed

di Redazione Wall Street Italia
21 Settembre 2010 22:00

Wall Street sembrava volere brindare con decisione all’apertura della Federal Reserve alla possibile adozione di mosse straordinarie ma l’effetto si e’ presto esaurito.

Il Dow chiude il rialzo dello 0.07% a 10761.19 (+7.57 punti), il Nasdaq segna -0.28% a 2349.35 (-6.48 punti), l’S&P 500 cede lo 0.25% a 1139.80 (-2.91 punti).

Catalizzatore della giornata la banca centrale americana che, pur aprendo a un secondo round di quantitative easing, prende tempo, resta a guardare e per “un periodo esteso” lascia il costo del denaro laddove e’ stato portato nel dicembre 2008, nel range 0-0.25%. E gli operatori ci ripensano portando gli indici ad allontanarsi dai massimi intraday.

Al mercato non e’ bastato il dato sull’avvio di nuovi cantieri nel mese di agosto superiore alle attese: e’ il migliore da aprile e il maggiore incremento da novembre.

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Si ricorda che, a livello tecnico, dopo la rottura al rialzo di quota 1130 l’S&P 500 potrebbe mantenersi in un ristretto trading range per poi “testare nuovi rialzi a 1160 e successivamente a 1175-1200”, ha spiegato Bashar Azzouz, fondatore di 2 Rivers Consulting secondo cui sarebbe bene stare alla larga da quota 1110-1113.

Sul fronte societario, si segnale la chiusura sui massimi di sempre per Apple a quota $283.77 dopo aver toccato un top intraday a $287.35. Da inizio mese il titolo ha guadagnato il 17%, il 35% da gennaio. Calo per il rivenditore di componenti per le auto Autozone (-1.42%) nonostante conti superiori alle attese. Giu’ anche il gruppo alimentare ConAgra (-3.58%), in seguito a una trimestrale che ha deluso le previsioni del mercato e a un taglio delle stime sul prossimo anno fiscale. Il settore aereo (XAL) invece ha toccato i massimi di tre anni grazie alle stime rilasciate dalla IATA, che ha triplicato le stime del comparto per il 2010 a $8.9 miliardi di profitta dalla stima precedente di $2.5 miliardi.

Si ricorda il buon esito dell’asta di Titoli di Stato irlandesi. Domani tocchera’ al Portogallo superare la prova del mercato.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna ottobre hanno registrato un -2.5% a $72.96 al barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro, arrivato a un nuovo record a $1290.35 l’oncia, chiude a $1290 (+0.77%). Sul fronte valutario l’euro, al momento e’ in rialzo dello 0.56% a quota $1.3130. Il rendimento dei Treasury decennale e’ in calo dal 2.5940% da 2.7060% di ieri.