Improvviso dietro-front degli indici americani che negli ultimi minuti di contrattazione bruciano interamente i guadagni registrati nell’arco della seduta, passando in rosso. Il Nasdaq, che in avvio era riuscito ad avanzare di oltre l’1%, alla fine della seduta ha chiuso con una performance negativa dello 0.65% a 2158. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.24% a 11098, l’S&P500 ha ceduto lo 0.44% a 2256.
A far comparire nuovamente le vendite sui mercati e’ stata l’impennata del petrolio, che ha chiuso ben sopra i $71. Il greggio, particolarmente debole nell’ultima settimana, dopo essere scivolato ai minimi di un mese e mezzo, ha recuperato terreno crescendo del 2.6% nella sola giornata odierna. I futures con consegna luglio, da oggi quelli di riferimento, sono avanzati di $1.80 a quota $71.76 al barile (maggiore livello dal 12 maggio).
Le previsioni sul dato delle scorte, che verra’ rilasciato mercoledi’ alle 16:30 ora italiana, sono contrastate, ma ad offrire supporto al comparto e’ stato ancora una volta l’ultimo bollettino dell’Amministrazione Atmosferica Nazionale, secondo cui la vicina stagione estiva sara’ caratterizzata da un’intensa attivita’ di uragani che potrebbe ridurre la produzione nell’importante area del Golfo del Messico.
In rispolvero anche il comparto dei metalli. Il rame e’ cresciuto del 12.3%, l’argento del 7%. In buon progresso anche l’oro, salito di $16 a quota $637.70 all’oncia. Il prezzo resta comunque al di sotto dei recenti massimi, segnati l’11 maggio, di $721.50.
Non hanno retto le ipotesi sostenute da molti analisti secondo cui la diffusa situazione di ipervenduto poteva spingere gli investitori ad un ritorno sull’azionario. Il trend negativo ha iniziato a prendere forma circa due settimane fa, precisamente in seguito all’annuncio della Federal Reserve, relativo a possibili nuovi aumenti del costo del denaro (10 maggio). Nella stessa occasione la Banca Centrale americana aveva alzato, per la sedicesima volta consecutiva, il costo del denaro dal 4.75% al 5%. Resta dunque elevata l’incertezza.
I dati che verranno comunicati in settimana, con particolare attenzione al dato rivisto sul Pil, potranno maggiormente confermare la tesi di una continuazione del ciclo rialzista sui tassi. Il prossimo meeting del Fomc e’ previsto per il 29 giugno.
Passando alla cronaca societaria, sotto i riflettori il colosso del comparto immobiliare Toll Brothers. Il titolo e’ cresciuto di oltre al 3% grazie alla trimestrale positiva e ai commenti bullish del CEO e di alcuni analisti che hanno oscurato il taglio dell’outlook sugli utili dell’intero anno fiscale.
Ha continuato a destare interesse anche l’operatore di Borsa europeo, Euronext, che ha definito la proposta avanzata dal NYSE, piu’ appetibile e piu’ sicura di quella ricevuta in precedenza dalla Deutshe Boeurse. L’offerta consiste in un pagamento di $10.2 miliardi da pagarsi in cash e azioni.
Sotto i riflettori anche la societa’ leader nei prestiti ipotecari, Fannie Mae, dopo aver raggiunto un accordo relativo al pagamento di $400 milioni per irregolarita’ commesse nella pubblicazione dei bilanci.
Bene il colosso dei cellulari Nokia, il cui titolo e’ avanzato del 2.7%, grazie alle numerose ragioni offerte dagli analisti della banca d’affari UBS, per inserire le azioni dell’azienda finlandese in portafoglio.
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Sul valutario, euro in lieve flessione rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2830. Nel comparto obbligazionario, in ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ cresciuto al 5.066% dal 5.036% di lunedi’.