Società

Wall Street si risveglia e si scopre rialzista, short alle corde

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Rendimenti dei Treasury ai massimi di marzo, euro che per una volta riesce a tenere i livelli riagguantati nel pomeriggio, titoli energetici in recupero (quelli che ieri sera aveva trascinato al ribasso i listini nell’ultima ora), corsa del petrolio e ancora vendite sull’oro.

Cosi’ si inquadra la giornata a Wall Street nel giorno in cui gli operatori hanno ritrovato ottimismo grazie ai dati sul Pil del Giappone, quelli sulla disoccupazione australiana e sull’export della Cina. Senza dimenticare le dichiarazioni del numero uno della Bce Trichet, nel giorno in cui ha lasciato il costo del denaro nell’Eurozona invariati all’1%.

Il Dow chiude per la prima volta in una settimana sopra la soglia dei 10000 punti sostenuto da titoli come Caterpillar, Chevron e Bank of America. Il livello di oggi e’ a 10173 con un rialzo del 2.76% (+273 punti), il Nasdaq segna un +2.77% a 2219 (+60) mentre l’S&P 500 archivia la giornata a 1087, in crescita del 2.95% (+31 punti). In tutti e tre i casi si tratta dei massimi di seduta.

A livello settoriale ben comprati anche gli industriali (+3.7%), i titoli finanziari (+3.28%), le utilities (+2.56%) e i tecnologici (2.3%).

Tra i titoli piu’ scambiati ci sono Alcoa, Home Depot, Wal-Mart, HP e Cisco. Sull’S&P 500 495 titoli su 500 sono positivi. Per il Dow si tratta del maggior incremento dal 27 maggio e terzo miglior giorno dell’anno: 29 titoli su 30 archiviano la giornata con il segno piu’.

Nel comparto bancario, non approfitta dei guadagni generalizzati Goldman Sachs: la Sec avrebbe avviato nuove indagini su un secondo prodotto derivato: dopo aver accusato la banca americana di frode con Abacus, il cdo venduto nel 2007 e creato in parte sotto l’influenza dell hedge fund John Paulson, la Consob americana avvia indagini anche su Hudson Mezzanine, cdo da 2 miliardi di dollari confezionato nel 2006. o Secondo indiscrezioni anche in questo caso Goldman avrebbe scommesso contro i propri clienti.

Intanto, dopo il famoso flash crash dello scorso 6 maggio, la Securities and Exchange Commission ha dato il via libera a nuovi “circuit breaker” per le contrattazioni azionarie a Wall Street. Si tratta di meccanismi per fermare o rallentare gli scambi quando i movimenti del mercato sono sproporzionati. I nuovi vincoli dovrebbero essere attivi gia’ da domani. E? stata decisa una sospensione dalle contrattazioni di quei titoli che subiranno un rialzo o un ribasso del 10% in cinque minuti o anche meno.

Sul fronte macro, il numero di americani che ha presentato domanda di indennita’ di disoccupazione e’ stato piu’ alto delle attese, segnalando che il numero di licenziamenti resta ancora su livelli alti nonostante la fase di espansione dell’economia. Quello che avra’ pensato la maggior parte degli operatori di borsa e’ che grazie al cielo maggio e’ finito. Invece di vedere un mercato del lavoro in rafforzamento, il numero dei sussidi e’ rimasto sui livelli di marzo, spiazzando economisti e analisti di mercato.

Il numero di posti di lavoro creati nel settore privato il mese passato e’ stato di sole 41 mila unita’. Nel mese di giugno gli economisti nuovamente si aspettano numeri piu’ solidi, ma questa volta preferiscono essere molto piu’ cauti nel fare le loro previsioni, per evitare di rimanere scottati un’altra volta. E per ora, almeno nel caso dei sussidi settimanali, hanno dimostrato di aver avuto ragione loro.

La bilancia commerciale e’ risultata migliore del previsto in aprile.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio segnano l’ennesimo guadagno. I futures con consegna luglio avanzano di $1.91 attestandosi a quota $75.80 al barile (+2.44%). Sul valutario la moneta unica quota $1.2137 (+1.30%). L’oro ha ceduto $4 a 1218. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.3190% al 3.1870%.