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Wall Street si rifa’ sotto sul finale, scaccia la paura

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I listini azionari americani allungano con timidi rialzi i forti guadagni visti nella seduta di ieri. Il mercato e’ riuscito sul finale ad allontanare i timori suscitati dalle notizie di una nuova stretta in Cina, dove la banca centrale ha alzato di 50 punti base i requisiti delle riserve obbligatorie che le banche devono rispettare. Gli investitori continuano a interrogarsi sui tempi e le difficolta’ che sta incontrando il piano per salvare l’Irlanda e le sue banche dalla crisi.

Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.2% a quota 11203.55, il Nasdaq lo 0.15% in area 2518.12, l’S&P 500 lo 0.25% a 1199.73 punti. Tra i settori ad essere particolarmente prese di mira sono le banche, con JP Morgan che ha perso oltre lo 0.5%. In settimana i rialzi sono risicati: Dow +0.1%, S&P +0.04%, Nasdaq poco variato.

Sul paniere delle blue chip si distinguono in positivo Hewlett Packard e General Electric. Lettera invece su Disney. General Motors chiude in prossimita’ dei livelli di parita’ dopo il rialzo dell’1% messo a segno ieri nel primo giorno di contrattazioni dopo la sua uscita dalla borsa in seguito alla procedura fallimentare. L’indice di volatilita’, migliore misura per avere un’idea del livello di paura che aleggia sui mercati, e’ salito sopra quota 19.

I riflettori sono tutti puntati sulla Tigre Celtica. Mentre si lavora a un piano di aiuti dell’ordine dei 100 miliardi per Dublino, il primo ministro irlandese Brian Cowen sta lentamente perdendo consensi a casa sua e c’e’ chi gia’ parla di crisi di governo. Alcuni sostengono che l’amministrazione potrebbe anche non farcela a convincere il parlamento ad appoggiare le misure di austerita’ da 15 miliardi di euro in quattro anni, necessarie per ridurre il deficit di bilancio.

Di conseguenza il governo a guida Cowen potrebbe cadere da un momento all’altro, rendendo ancora piu’ incerto il futuro del pacchetto di aiuti FMI e Ue. Il piano di aiuti concertati per salvare le banche irlandesi dovrebbe essere varato non prima della prossima settimana. E’ quanto si apprende da fonti comunitarie secondo cui non c’e’ alcuna decisione imminente.

Il ricorso al Fondo europeo di salvataggio implica delle “condizioni drastiche” per l’Irlanda, dice in un’intervista al quotidiano francese Le Monde Klaus Regling, responsabile dello European financial stability facility (Efsf), il cosiddetto Fondo salva-Stati creato nel maggio scorso per sostenere i Paesi della zona euro in difficolta’ finanziarie, dicendo di capire benissimo le reticenze di Dublino. In cambio del piano di aiuti Fmi e Ue chiedono una revisione del “morbido” regime fiscale irlandese, la cui corporate tex attira molte societa’ straniere.

Il mercato scommette pero’ in una risoluzione della crisi, con il premio di rischio sul bond decennale irlandese che e’ calato al 5.45% sul bund tedesco. Si sono ristretti anche i differenziali sul benchmark di Francoforte gli altri paesi periferici dell’area euro come Grecia, Portogallo e Italia. Anche l’euro, cosi’ come i bond dei PIIGS, sta guadagnando terreno per la terza seduta consecutiva.

L’attenzione è anche rivolta alla tavola rotonda che si sta svolgendo a Francoforte e che vedrà protagonisti i numeri uno della Fed, della Banca centrale cinese, della Bce e dell’Fmi.

Bernanke nel frattempo e’ intervenuto in merito alla svalutazione dello yuan, criticando la politica monetaria di Pechino che starebbe indebolendo l’economia mondiale.

Piu’ vicino a casa loro, gli investitori hanno avuto modo di analizzare i conti di Dell, premiando i titoli del produttore di computer. Riportato un profitto trimestrale piu’ che raddoppiato, con i ricavi che sono cresciuti a quota $15.4 miliardi da $12.9 miliardi. Un altra societa’ tecnologica, Marvell, ha registrato anch’essa conti migliori del previsto. Da parte sua la societa’ di abbigliamento Gap ha riportato un utile in linea.

Niente da fare per i listini europei, fatta eccezione per la Germania. Londra ha chiuso con un -0,62%, Parigi -0,2%, Francoforte unica in positivo con un +0,17%. In rosso ma sopra i minimi Piazza Affari. Quanto agli altri listini azionari globali, le borse asiatiche hanno chiuso la sessione in modo contrastato, con Seul che ha guadagnato lo 0,68% e Shangai lo 0,81%. Hong Kong è arretrata invece dello 0,26% e la borsa di Tokyo ha chiuso poco mossa a +0,09%, con l’indice Nikkei a 10.022,39 punti, confermando comunque i massimi dei cinque mesi.

Sugli altri mercati, i futures sul greggio con scadenza dicembre hanno perso lo 0.34% in area 82.14 il barile. L’oro ha visto un +0.05% a $1353.70 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro avanza dello 0.3% a quota $1.3683. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale si attesta al 2.87% dal 2.90% di ieri.