A circa due ore dalla chiusura delle contrattazioni, i mercati USA proseguono sopra la parita’.
Il Dow Jones e’ stabile sopra la soglia psicologica dei 7.700 punti, violata al ribasso in apertura. In lieve rialzo anche il Nasdaq, sostenuto dai semiconduttori.
Molto bassi, anche oggi, i volumi di scambio, segno che gli investitori rifuggono dall’azionario.
Hanno portato qualche acquisto sui listini le dichiarazioni del capo degli ispettori Onu sul disarmo, Hans Blix, secondo cui con l’Iraq si stanno facendo progressi. Immediata pero’ la reazione del Segretario di Stato USA, Colin Powell, che ha ribadito che “Baghdad non sta ancora disarmandosi e ha buttato via la sua ultima chance”.
Sempre sul fronte geopolitico, da segnalare l’opposizione di Francia, Russia e Germania a un intervento armato contro Saddam. Appare sempre piu’ probabile quindi l’ipotesi di un attacco unilaterale USA.
Tra gli altri temi della seduta, da segnalare l’ennesimo scivolone del dollaro e la debolezza del settore dei servizi, evidenziata dall’Ism di febbraio.
A contribuire al calo del biglietto verde, che in mattinata e’ sceso a $1,1001 nei confronti dell’euro, i massimi dal 19 marzo 1999, sono state, oltre alle tensioni geopolitiche, anche i commenti del segretario al Tesoro USA, John Snow, che nella notte si e’ detto “non particolarmente preoccupato” per la debolezza della valuta a stelle e strisce. Cio’ ha fatto temere che il nuovo team economico del presidente Bush intenda abbandonare la politica del dollaro forte. Dopo i nuovi minimi toccati dal dollaro, Snow e’ intervenuto nuovamente, puntualizzando che gli Stati Uniti sostengono una moneta forte. La dichiarazione e’ pero’ in aperto contrasto con quanto affermato poche ore prima.
Per tutti i dettagli sui titoli che stanno movimentando la sessione odierna clicca su WSI TITOLI CALDI, in INSIDER.