Società

WALL STREET SI LIBERA DELLA DEBOLEZZA INIZIALE E VA SU

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*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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La sessione di oggi si e’ aperta in lettera, ma poco dopo i maggiori indici hanno invertito tendenza. Il dato macro ISM non-manifatturiro ha raggiunto il piu’ basso livello da aprile 2003. Il prezzo del greggio si trova ancora al di sotto dei $59 al barile.

Al momento, l’indice Dow Jones e’ in rialzo di 31 punti a 11701, il Nasdaq e’ invariato a 2237 e l’S&P500 guadagna 2 punti a 1333.
L’indice VIX e’ al livello di 11.85.
Lindice “advance/decline” sta facendo registrare una lettura di +1000.
Positive le performaces dei settori servizi per l’educazione, risorse umane, semiconduttori e ristorazione; in ribasso invece carbone, oro, prodotti agricoli e alluminio.
I volumi sul NYSE sono di 656 miliardi di titoli scambiati.

TRADING OPERATIVO:

Questa mattina, BBY guadagna il 3.1%, mentre PDS e’ ancora in lettera del 4%.

Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 8 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:

Domani mattina, sara’ pubblicato il dato macro sulle richieste di nuovi sussidi di disoccupazione.

POSIZIONI RIALZISTE:

SSTI (APERTA IL 29/12 A $5.16; CHIUSA IL 20/7 A $3.90; PERF. –24.14%)

FILE (APERTA IL 25/1 A $27.35; CHIUSA IL 26/7 A $31.60; PERF +15.54%)

BBY (APERTA IL 28/7 A $44.95; ATTULE $46.53; PERF +3.52%)

PDS (APERTA IL 19/9 A $32.70; ATTULE $33.00; PERF +0.92%)

BORSA: DOW JONES OLTRE OGNI RECORD, MA GM GUASTA FESTA/ANSA

In una seduta di Borsa all’ insegna del moderato rialzo (in particolare per l’ indice tecnologico Nasdaq composite), il Dow Jones ha superato ogni record, arrivando ad oltrepassare anche il precedente massimo storico intraday risalente al 14 gennaio del 2000, dopo essere già salito ieri al nuovo ‘top’ di chiusura. Agli scambi ha giovato inoltre il prezzo del petrolio a New York che al momento è sceso sotto i 58 dollari. Ma a guastare la festa ci ha pensato General Motors, dopo che nelle fasi iniziali della giornata borsistica il titolo della casa di Detorit era parso peraltro voler salire, sulla scia di indicazioni favorevoli date da alcuni analisti.

Improvvisamente, la quotazione di GM ha perso però più del 3% a 32,33 dollari, in quanto secondo indiscrezioni – allo stato non confermate ufficialmente – del Wall Street Journal, sarebbe saltata la prospettiva di un’ alleanza a tre con Renault e Nissan, in quanto i contatti fra le parti sarebbero stati interrotti prima della scadenza prefissata, che era il 15 ottobre.

Per il resto, il mercato azionario ha dato una lettura positiva dei due dati congiunturali in calendario, cioé l’ indice Ism per il comparto dei servizi con riferimento a settembre e gli ordinativi alle fabbriche di agosto. Il primo è calato oltre le attese, ai minimi dall’ aprile 2003, mentre gli ordinativi sono rimasti invariati. La Borsa ha interpretato le statistiche nel senso di un rallentamento dell’ economia e della probabile fine, una volta per tutte, della politica di rialzo dei tassi da parte della banca centrale.

Per quanto riguarda l’ andamento dei singoli titoli, Boeing sale di 47 cents a 82,25 dollari come conseguenza dei ricorrenti guai in cui sta incorrendo la rivale europea Airbus, alle prese sempre con il rinvio nelle consegne di velivoli.

Fra i farmaceutici, brillante la performance di Imclone, l’ azienda a suo tempo finita nella bufera per via di vicende legate all’ insider trading, +1,58 dollari a 28,75. La stessa società ha infatti reso noto di aver ricevuto un’ offerta da parte di una delle maggiori compagnie farmaceutiche internazionali che valuta il titolo 36 dollari. Nella grande distribuzione stona invece Wal-Mart, che perde il 2,3% a 48,34 dollari in quanto la società ha comunicato che le vendite a settembre sono aumentate dell’ 1,3% contro l’ 1,8% a suo tempo previsto.

Tornando al comparto dell’ auto, Ford perde sette cents a 8,16 dollari, in quanto Bear Stearns ha abbassato la valutazione sul titolo al livello di “peer perform”, cioé in linea con il mercato. Peraltro, sempre oggi il vicepresidente di GM Bob Lutz si è espresso in termini estremamente lusinghieri circa la prospettiva di una fusione proprio con Ford. Alla luce del fallimento del negoziato fra GM e Renault-Nissan questo scenario potrebbe riproporsi, per cui il comparto dell’ auto a questo punto resta uno dei più interessanti in un’ ottica perlomeno speculativa.

Attorno alle 18.25 ora italiana l’ indice Dow Jones guadagna lo 0,43% a 11.777,37 punti, il Nasdaq composite lo 0,95% a 2.264,93 e lo S&P 500 lo 0,45% a 1.340,13