Partenza all’insegna degli acquisti a Wall Street, favorita da una serie di dati macro che offrono un quadro piu’ positivo dell’economia di quanto non si temesse. Il Dow Jones avanza dello 0.53% a quota 10892.57, il Nasdaq dello 0.57% in area 2390.25.
Nonostante il rallentamento dell’azionario Usa nelle ultime sedute, il paniere delle blue chip dovrebbe riuscire a chiudere il mese con un rialzo di oltre l’8%. In tal caso si tratterebbe del miglior settembre dal 1939.
I listini hanno aperto le contrattazioni nella parte alta del trading range visto di recente, che si e’ dimostra una resistenza invalicabile. L’S&P 500 da’ il via all’ultima seduta di settembre con guadagni del 9%. Sinora nel trimestre i rialzi sono invece dell’11%. Il dollaro ha ceduto invece il 5% da inizio mese e quasi il 9% dall’apertura del trimestre. Il biglietto verde e’ ai minimi di otto mesi. Occhio ai volumi, in occasione della fine del trimestre sono infatti previste operazioni di window dressing da parte dei portfolio manager.
Malgrado il rallentamento dell’economia le imprese sono tornate ad assumere. Le richieste di sussidio di disoccupazione sono diminuite piu’ del previsto nell’ultima settimana. La crescita PIL del secondo trimestre e’ stata rivista al rialzo all’1.7% dall’1.6%.
Ma agli investitori non e’ concesso rilassarsi. Alle 15.45 verra’ pubblicata la lettura dell’indice del Chicago PMI di settembre. Cio’ ad un giorno di distanza dall’ISM manifatturiero.
Nel corso della seduta prendera’ la parola il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, che a Washington e’ chiamato a testimoniare sulla riforma del sistema finanziario.
Ancora una volta sotto i riflettori i problemi fiscali dei PIIGS e nel contesto quelli di Irlanda e Spagna. La banca centrale di Dublino ha annunciato l’ammontare dei costi per salvare il settore bancario in difficolta’. Si stima che per Anglo Irish Bank la somma sia pari a 29.3 miliardi di euro ($39.8 miliardi). Il governo irlandese ha gia’ versato 26 miliardi di euro nelle casse della banca.
Nel frattempo l’agenzia Moody’s Investors Service ha rivisto al ribasso il rating sul credito della Spagna in una mossa che era comunque attesa dal mercato. Da ieri circola un report sul web che avverte sulle condizioni critiche dell’economia spagnola (si parla di una contrazione del 24% del PIL in due anni).
A riprova dell’elevata incertezza generale l’indice VIX, misura della paura che aleggia sui mercati, ha registrato un incremento di quasi il 3% a quota 23.25 ieri. Si tratta del terzo rialzo consecutivo.
All’interno della sfera societaria, i titoli di Altria, il maggiore gruppo di tabacco americano, calano, appesantiti dal declassamento del rating ad opera di Deutsche Bank. Male anche Yahoo, dopo che, stando alle indiscrezioni stampa, Hilary Schneider, il numero uno delle operazioni Usa del motore di ricerca ha rassegnato le dimmisioni. Stessa sorte anche per altri due dirigenti.
Richieste invece le azioni AIG, dopo che la compagnia di assicurazione salvata dal governo ha annunciato la cessione della divisione giapponese Star Life Insurance e Edison Life Insurance.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna ottobre guadagnano l’1.27% a $78.85 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna +0.4% a $1315.6 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro avanza dello 0.34% a quota $1.3674. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale e’ quasi invariato al 2.476%.