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WALL STREET: SI ARRESTA LA SERIE NEGATIVA DEI LISTINI

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Un’altra seduta altalenante per gli indici americani che arrivano contrastati alla fine delle contrattazioni. Buone le notizie giunte dal comparto hi-tech, che hanno permesso al Nasdaq di terminare la serie negativa durata otto giornate (non accadeva da 12 anni), ma a preoccupare gli investitori continua ad essere l’outlook sui tassi d’interesse. Il Dow Jones e’ arretrato dello a , l’S&P500 dello a, il Nasdaq ha ceduto lo a . In recupero il dollaro, sotto pressione oro e petrolio.

A riportare il buonumore prima dell’apertura era stata la trimestrale del colosso informatico Dell: utili in linea con le attese e ricavi lievemente superiori alle stime degli analisti. La societa’ ha inoltre annunciato che adottera’ nei futuri server, i chip sviluppati da Advanced Micro Devices, terminando il rapporto di collaborazione con Intel che durava da ben 22 anni. La notizia ha trainato al rialzo il titolo AMD, cresciuto del 9% circa, e spinto ai nuovi minimi annuali quello della rivale Intel, sceso di quasi il 3%; DELL e’ avanzato del 2.40%.

A preoccupare gli investitori sono pero’ subentrati i timori di futuri rialzi del costo del denaro e delle conseguenze che questi potranno avere sullo sviluppo economico. Nelle ultime sedute gli indici sono stati investiti da una pesante ondata di vendite che ha costretto il Dow Jones a registrare la peggiore performance giornaliera di tre anni e il Nasdaq ad azzerare interamente i guadagni da inizio anno.

Eppure, nell’arco della giornata sono arrivati i commenti positvi a riguardo di due noti figure della finanza e dei mercati americani. Dapprima, il Segretaio del Tesoro Usa, John Snow, intervistato dai media, ha rassicurato che l’inflazione, e le relative aspettative, restano sotto controllo. Poi, Bill Gros, guru del mercato obbligazionario e gestore di PIMCo, ha ribadito che, a suo giudizio, la Fed non proseguira’ il ciclo rialzista sui tassi, lasciando i fed funds al 5%.

Piuttosto movimentata la seduta nel comparto delle commodities. Il petrolio ha ripreso a cedere terreno, tornando sotto la soglia dei $69. Nelle ultime giornate ad intensificare le vendite sul comparto era stata la decisione dell’OPEC di tagliare le stime sulla domanda globale per il 2006. L’aumento delle scorte di benzina, il terzo consecutivo, ha poi avuto l’effetto di incrementare tali pressioni. I futures con scadenza giugno sono arretrati di 92 centesimi a $68.53 al barile: si tratta del livello piu’ basso delle ultime sei settimane. La perdita settimanale ammonta a $3.51 (circa 5%).

In forte ribasso anche l’oro. I futures con scadenza giugno hanno ceduto $23.40 nella sola sessione odierna, chiudendo a quota $657.50 all’oncia. La perdita settimanale e’ pari a $54.30, -7.6% rispetto alla chiusura dello scorso venerdi’. Il fatto ha trascinato al ribasso l’intero comparto e i titoli delle societa’ attive nel settore: Phelps Dodge, big del rame, ha ceduto quasi il 4%.

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Sul valutario, dollaro in recupero rispetto alle principali valute internazionali. Il biglietto verde e’ schizzato ai massimi di due settimane nei confronti dello yen in seguito alla decisione della Banc of Japan di mantenere a zero i tassi d’interesse, e le scarse prospettive di futuri rialzi. Dollaro in progresso anche rispetto all’euro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2770.

Nel comparto obbligazionario, in rialzo, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 5.054% dal 5.073% di giovedi’.