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Wall Street si arrende: il petrolio torna protagonista

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New York – Chiusura in riosso per la borsa statunitense. Ovunque nei mercati del mondo, i rialzi visti nelle ultime sedute dimostrano che gli investitori sono convinti che la crescita sostenuta dell’economia risultera’ tale da riuscire a superare gli shock geopolitici e naturali imprevedibili, battezzati “cigni neri”. Ma oggi il mercato paga qualche presa di profitto dopo la striscia positiva di tre sedute. Il Dow cede lo 0,16% a quota 12.017,04, il Nasdaq lo 0,31% in area 2.683,87, mentre l’S&P 500 lascia sul campo lo 0,36% a 1.293,73 punti.

Gli investitori si sono presi una pausa da un rally durato tre giorni, che ha visto il paniere delle blue chip guadagnare il 3,6%, in una seduta che ha visto come principale protagonista il petrolio, favorito dall’intensificarsi delle tensioni in Medioriente e dal conflitto in Libia.

L’S&P e’ rimasto sottoi 1.300 tutta la seduta, mentre tra le componenti del Dow, che prima dei rialzi degli ultimi tre giorni aveva bruciato il 4,3% del suo valore dai massimi del 2011 toccati il 18 febbraio, hanno pesato i cali di General Electric e Caterpillar, mentre American Express e Verizon hanno chiuso in progresso. L’indice di volatilita’ del Vix, migliore modo per misurare la paura che aleggia sui mcercati, e’ sceso in area 20. A livello settoriale industriali e societa’ di beni al consumo discrezionale hanno perso terreno, mentre tlc e utility hanno guadagnato quota.

Tra gli shock citati si contano il disastro piu’ grave che abbia colpito il Giappone dalla Seconda Guerra Mondiale, le numerose rivolte in Medioriente e Nordafrica, nonche’ il rincaro delle materie prime. Eventi che sconvolgono il mercato perche’ inattesi, come un cigno nero di cui non si credeva l’esistenza fino a che non e’ stato scoperto in Australia nel 1697. Prima di allora l’uomo aveva visto solo cigni bianchi.

Secondo Steen Jakobsen, chief economist di Saxo Bank, a Wall Street andava messa in conto una naturale fase di consolidamento dopo i rialzi alimentatati dalle notizie di fusione societaria (vedi operazione da $39 miliardi per l’acquisto di Tim Mobile Usa da parte di AT&T). “Il tema principale rimane tuttavia la fine del trimestre, che significa che la tendenza a spingersi al rialzo del mercato azionario per cercare di limitare le perdite del bilancio dei primi tre mesi dell’anno”.

I timori riguardanti la crisi nucleare giapponese e le rivolte in Medioriente continuano a occupare le menti degli investitori, ma nonostante le batoste subite dal mercato, la valutazione e’ ancora buona, il che significa che i soldi continuano a confluire nei mercati, anche grazie al contesto di tassi di interesse ai minimi record.

In attesa del Pil, che verra’ annunciato venerdi’, oggi l’agenda macro e’ stata scarna di appuntamenti di rilievo: i prezzi delle case di gennaio cosi’ come calcolati dalla Federal Housing Finance Agency sono stati pubblicati alle 15 italiane.

Sugli altri mercati, i contratti del petrolio con scadenza aprile del greggio avanzano dell’1,6% a $104 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro guadagnano lo 0,1% a $1.427,6 l’oncia. Sul fronte valutario dopo un avvio di giornata positivo l’euro cede terreno sul dollaro (-0,18%) in area $1,42. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,332%, in progresso di 0,9 punti base.