Società

Wall Street si arrende alle vendite

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Wall Street ha tentato fino alla fine di strappare il segno piu’, recuperato a fatica grazie alla riprese dei titoli finanziari. Ma proprio questi ultimi si sono sgonfiati riportando gli indici in territorio negativo per il secondo giorno di fila. Il bilancio settimanale resta positivo per il Dow, che viaggia a ridosso della media mobile a 200 giorni. Il mese di luglio si conferma come il migliore dallo stesso mese del 2009 anche per l’S&P 500.

Il Dow termina la seduta a 10467, in calo dello 0.29% (-30.72 punti), il Nasdaq ha ceduto lo 0.57% a 2251.69 (-12.87 punti), l’S&P 500 ha perso lo 0.42% a 1101.53 (-4.60 punti).

A livello settoriale sono avanzati dello 0.27% i finanziari, +0.13% per gli energetici, piatte le risorse di base (-0.03%), calo dello 0.1% per gli industriali, piu’ pesanti i tecnologici con un -0.9%, ancora peggio alle utilities (-1.45%).

A poco e’ valso l’unico dato macro migliore della giornata: le richieste settimanali per i sussidi di disoccupazione. Per quanto in calo il risultato dipinge un quadro ancora buio per il mercato del lavoro. Un calo della disoccupazione viene considerato elemento fondamentale perche’ il ritmo della crescita possa accelerare.

Proprio a questo proposito, i fari degli operatori sono gia’ puntati su domani quando verra’ pubblicato il dato sul Pil del secondo trimestre.

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Sul fronte societario si segnala il raddoppio degli utili trimestrali per il gigante del greggio Exxon. I ricavi, tuttavia, hanno lievemente deluso, cosi’ come avvenuto per Colgate-Palmolive. Risultano migliori delle attese invece utili e fatturato della societa’ di telefonini Motorola.

Una delle storie del giorno, sul valutario, e’ data dall’euro. La valuta europea ha continuato ad avanzare portandosi in prossimita’ dei massimi di tre mesi. Alla radice del movimento positivo, la fiducia nell’economia migliorata nella zona euro e un calo della disoccupazione in Germania. Il rafforzamento sul dollaro deriva anche dai commenti degli analisti di Moody’s, che hanno paventato la possibilita’ di esaminare il rating sul credito sovrano degli Stati Uniti qualora le previsioni del governo americano circa i livelli del debito si dovessero materializzare.

A livello intraday l’euro e’ arrivato a $1.3106 spingendosi oltre il massimo toccato a 1.3094 del 10 maggio scorso, prima seduta successiva al piano salva euro da $1000 miliardi messo a punto da Ue e Fmi.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna settembre hanno recuperato l’1.29% a $78.28. Il derivato con scadenza agosto dell’oro ha guadagnato $8.10 a quota $1170.50 l’oncia. Sul valutario l’euro ha chiuso a $1.3076 (+0.63%). Quanto ai Treasury, i prezzi sono in lieve rialzo con il rendimento sul benchmark decennale calato al 2.9990% dal 3.001% di ieri.