
New York – I dati erano molto attesi e non hanno deluso: il report sul mercato del lavoro di febbraio e’ risultato migliore del previsto e il mercato non ha tardato a reagire, spingendosi in rialzo
Wall Street prosegue le contrattazioni in rialzo. Anche il dollaro guadagna terreno. Viceversa, i prezzi dei bond Usa sono in calo, con il rendimento sui decennali di riferimento che sale al 2,05%. I tre principali indici di borsa mettono a segno rialzi compresi tra lo 0,4% e lo 0,6%.
L’economia Usa ha creato 227 mila posti di lavoro il mese scorso mentre il tasso di disoccupazione e’ rimasto stabile ai minimi di tre anni, all’8,3%. Gli analisti scomettevano su un risultato positivo di 206 mila unita’. I dati sono molto positivi, ma va sottolineato che gran parte delle posizioni rimangono part-time o a tempo determinato. Nel dettaglio, come sottolineano gli analisti
, dei nuovi occupati ben 160 mila rimangono part-time o a tempo determinato e hanno salari bassi.
“Possiamo rilassarci, perche’ gli Stati Uniti non entreranno in una seconda fase di recessione anche se dovesse essere questo il destino dell’Europa”, ha dichiarato a Bloomberg Stephen Wood, chief market strategist di Russell Investments. “Questi numeri non sono fantastici, ma sono consistenti con le previsioni per una ripresa lenta, ma senza rischio di recessione”.
Contrariamente all’andamento delle Borse asiatiche, i mercati europei non vengono sospinti dall’accordo raggiunto in Grecia sullo swap del debito, necessario per ricevere i nuovi aiuti per €130 miliardi ed evitare il default. Nello specifico non piace la nota che costringerà i creditori privati a subire delle perdite, per raggiungere il 95,7%, dalla quota ottenuta con le adesioni volontarie dell’85,5%.
Dalla Cina si aprono spiragli sulla possibilità di nuove politiche monetarie accomodanti in arrivo, dopo il forte rallentamento registrato dall’inflazione (febbraio appena +3,2%, rispetto al +4,5% di gennaio), dalla produzione industriale e dalle vendite al dettaglio.
General Motors e Fiat avrebbero discusso a inizio anno sulla possibilitĂ di una fusione tra i due business in Europa, secondo quanto riporta il Wall Street Journal.
Exxon Mobil segnala che la produzione 2012 di greggio e gas naturale potrebbe subire una contrazione del 3%, nonostante la maggiore spesa su nuovi progetti. Titolo in ribasso.
In calo Texas Instruments, il piĂą grande produttore di tecnologie analogiche e semiconduttori, dopo che la societĂ ha annunciato di aver rivisto al ribasso le stime sulle vendite e sugli utili, citando una minore domanda per servizi wireless.
GiĂą Heckmann nel dopo-borsa, a causa di entrate per $51,7 milioni, inferiori alle attese per $54,5 milioni. Non convincono neanche le stime di Body Central, riviste in ribasso dalla societĂ a $348 milioni, contro i $355 milioni degli analisti.
Male anche Carnival, il piĂą grande operatore di servizi crociera, dopo la conferma che il disastro della Concordia spazzerĂ via dagli utili societari circa $175 milioni.
In ambito valutario, l’euro torna oggetto delle vendite con -1,17%, a $1,3122 pagando l’ipotesi dell’entrata in causa delle clausole di azione collettiva nell’operazione di scambio del debito ellenico; la moneta unica in flessione -0,24% verso lo yen a JPY 108,06 mentre il rapporto dollaro/yen avanza +0,94%, a JPY 82,34.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures a aprile, fanno +1,29%, a quota $107,95 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scambiano a $1.710 l’oncia (+0,67%).