L’azionario statunitense inverte la tendenza al giro di boa (controlla la performance in tempo reale), vanificando i tentativi di Wall Street di infilare una quarta seduta in rialzo consecutiva.
In una giornata interlocutoria come quella odierna gli analisti sostengono che l’azionario potrebbe incontrare difficolta’ a mantenere un passo spedito, almeno fino a quando non ci saranno segnali di un recupero dell’economia.
In particolare gli investitori vogliono dei segnali chiari da Washington su come verranno rilevati gli asset tossici delle banche, che sono alla base della crisi finanziaria.
“Non credo proprio che vedremo un rally sostenibile in questi mercati finche’ non verra’ presentato un piano comprensibile e ben definito per il settore finanziario”, dichiara Peter Jankovskis, director of research di OakBrook Investments LLC.
Stamattina erano state nuovamente le banche a spingere al rialzo i listini, dopo che Bank of America, cosi’ come avevano fatto Citigroup e JP Morgan nei giorni scori, ha confermato un ritorno alla profittabilita’ nei primi due mesi dell’anno. L’AD di BofA, Ken Lewis ha anche dichiarato che il gruppo quest’anno registrera’ ricavi per oltre $100 miliardi ed utili pretasse pari a $50 mld.
Il benchmark settoriale dei finanziari cede il 2.4% sui minimi di seduta, dopo aver toccato punte intraday di +2%. Tra i tecnologici andamento nettamente al di sotto del mercato per Microsoft, in calo del 4.5%.
Sul fronte macro, il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori dell’Univerista’ del Michigan e’ risultato migliore delle attese.
In precedenza gli aggiornamenti relativi a bilancia commerciale e prezzi all’import avevano avuto un impatto limitato sul mercato. Nel mese di gennaio il deficit della bilancia commerciale si e’ ristretto a $36 miliardi, a causa di un rallentamento della domanda dei beni importati, risultando migliore delle attese; i prezzi alle importazioni sono scesi dello 0.2% (le attese erano per una contrazione dello 0.7%), portando il tasso annuale a -12.8%.
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Sugli altri mercati, nel comparto energetico in recupero il greggio. I futures con consegna aprile avanzano di $0.35 a $47.38 al barile. Sul valutario, scende l’euro nei confronti del dollaro a quota 1.2881. Riduce i guadagni l’oro a $927.70 l’oncia (+$3.70). In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul benchmark decennale scende di 5 punti base al 2.84%.