I listini azionari americani chiudono in buon rialzo una seduta che ha visto gli indici ondeggiare tra i guadagni e le perdite per gran parte del tempo. Gli investitori ritengono che l’economia sia posizionata per una ripresa, la fiducia dei consumatori e’ in aumento, gli ordini in crescita. Molti segnali indicano che la fase di recessione si sta allentando, anche se i mercati del lavoro ed immobiliare restano particolarmente deboli. Il Dow Jones ha chiuso in progresso dell’1.15% a 8500, l’S&P 500 dell’1.36% a 819, il Nasdaq ha guadagnato l’1.29% a 1774.
Positiva la performance di maggio. Per gli indici si tratta del terzo rialzo mensile consecutivo. Nel dettaglio, l’indice industriale ha guadagnato 2.7% in settimana e +4% su base mensile; per il paniere allargato le performance sono rispettivamente di +3.6% e +5.3%; il listino tecnologico e’ avanzato del 4.9% in settimana mentre per l’intero mese la prova e’ pari a +3.3%.
I dati macroeconomici giunti in giornata sono risultati contrastati, ma a diffondere ottimismo e’ bastato il progresso dell’indice elaborato dall’Universita’ del Michigan, che ha suggerito un miglioramento della fiducia dei consumatori a maggio, sui livelli piu’ alti dallo scorso settembre. Per il resto, dall’aggiornamento del Pil e’ emerso che la crescita economica americana ha subito una contrazione del 5.7% nel primo trimestre (dato rivisto), superiore alle attese ma inferiore alla lettura preliminare. Il Chicago PMI ha indicato infine una contrazione dell’attivita’ delle imprese nella regione del Midwest maggiore del consensus.
Nel comparto dell’auto, un’altra seduta da dimenticare per General Motors. Mentre si avvicina la scadenza dell’ultimatum imposto da Washington, con la casa automobilistica che sembra ormai destinata a presentare istanza fallimentare, i titoli dell’azienda di Detroit sono scivolati sotto quota $1 per la prima volta in 76 anni. Le azioni hanno chiuso in calo di oltre il 28% a quota 80 centesimi.
Tra i settori, denaro diffuso sugli energetici, favoriti dalla nuova accelerazione dei prezzi del petrolio che hanno registrato il maggiore rialzo mensile degli ultimi 10 anni. I futures sul petrolio Usa con consegna luglio hanno guadagnato $1.23 a $66.31 il barile. Si tratta del livello piu’ alto dal 4 novembre scorso. In maggio i prezzi hanno guadagnato il 30%, il maggior guadagno mensile da marzo del 1999.
Molto bene in generale le societa’ piu’ esposte al mercato delle materie prime. Per le commodity si tratta del maggior guadagno mensile dal luglio del 1974, con la debolezza del dollaro che ha alimentato la domanda per materie prime, come rifugio contro l’inflazione. Sul valutario l’euro si e’ rafforzato nettamente nei confronti del dollaro, salendo sui massimi di cinque mesi. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4135.
In progresso l’oro: i contratti sul metallo prezioso con consegna agosto hanno guadagnato $17.10 attestandosi a $980.30 l’oncia. I Titoli di Stato, infine, chiudono in forte rialzo, con il rendimento sul benchmark a 10 anni che e’ sceso al 3.4650% dal 3.6720% di giovedi’.