Giornata pesante per i listini americani, che dopo la breve parentesi positiva di martedi’ hanno ripreso ad accelerare sulla via dei ribassi chiudendo quasi ai minimi da inizio anno. Non e’ stato sufficiente a limitare l’ondata di vendite il nuovo calo del petrolio.
Il Dow Jones ha ceduto lo 0.99% a 10403, l’S&P500 lo 1.18% a 1173 e il Nasdaq ha perso l’1.55% a 1974.
A gravare sugli indici sono in primo luogo le preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia americana. I dati economici diffusi nelle ultime giornate e diversi warning dal settore societario hanno alimentato la sensazione che la crescita sia in fase di rallentamento.
In particolare, oggi hanno deluso le previsioni i dati sulle vendite al dettaglio. A marzo l’indicatore ha registrato un incremento dello 0.3%, ben al di sotto dello 0.8% atteso in media degli economisti. Ulteriori pressioni le ha aggiunte il pesante warning lanciato dal colosso motociclistico Harley-Davidson.
Per molti operatori la performance di oggi rappresenta una correzione normale (anche se pronunciata) del rally messo a segno martedi’ dai listini. A loro giudizio le minute della Fed, che ieri hanno alimentato gli acquisti, non contenevano elementi di novita’ tali da giustificare una risposta cosi’ positiva dal mercato.
Altri sottolineano invece come sia sorprendente il fatto che il mercato non reagisca positivamente all’ulteriore calo del petrolio, oggi sceso ad un nuovo minimo di sette settimane. A pesare sull’andamento del greggio, sono stati i dati sulle scorte rilasciati dall’ Energy Information Administration (EIA). Nella settimana conclusasi l’8 aprile le scorte di petrolio sono salite di 3.6 milioni di unita’, contro le attese di un aumento di 450 mila unita’.
Il contratto future con scadenza maggio ha terminato la sessione in ribasso di $1.64 a quota $50.22 al barile. Da sottolineare il fatto che solo dieci giorni fa, l’oro nero aveva segnato un massimo storico di $58.28.
Sul fronte societario risalta il warning lanciato dalla casa motociclistica Harley Davidson che, dopo aver rivisto al ribasso le stime sugli utili del 2005, ha registrato un pesante calo. L’azienda e’ stata bersagliata dai downgrade delle banche d’affari.
In netto calo anche la societa’ biotech ImClone, sotto pressione dopo aver annunciato il rinvio del processo per l’approvazione dell’Erbitux, farmaco contro il cancro al colon.
Tra le blu chip, hanno riportato pesanti perdite Alcoa, Caterpillar, Exxon Mobil e DuPont. In rosso anche American International Group: dalle ultime indagini sul gruppo assicurativo e’ emerso che l’ex presidente Maurice Greenberg avrebbe fatto un “regalo” alla moglie trasferendole una quota della societa’, pari a $41.4 milioni.
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Bene invece, le farmaceutiche Merck, che ha rivisto al rialzo le stime sugli utili trilestrali, e Pfizer. In positivo anche il colosso fast-food McDonald’s che ha annunciato utili preliminari del primo trimestre superiori alle attese degli analisti.
Intanto, cresce l’attesa degli investitori per gli utili di Apple. Il colosso informatico pubblichera’ la trimestrale subito dopo la chiusura dei mercati. Le stime sono per utili di $0.24 per azione.
Sugli altri mercati, l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2907. In recupero l’oro. Il future con scadenza giugno ha chiuso in progresso di $1.70 a $431 all’oncia. In lieve ribasso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.37% dal 4.36% di martedi’.