Ancora una giornata pesante e volatile per i mercati americani, condizionati in particolare dall’ultima tornata di dati macroeconomici. Nettamente superiori alla media i volumi di contrattazioni.
Anche oggi le maggiori perdite si sono concentrate sul Nasdaq. L’indice hi-tech ha lasciato sul terreno l’1.55% chiudendo la seduta a 1958. Meno negativo il bilancio del Dow Jones, arretrato dello 0.68% a 10272.
Dopo una prima fase altalenante, i listini hanno accelerato al ribasso nel pomeriggio, per poi recuperare, solo parzialmente, negli ultimi minuti di contrattazioni.
A condizionare gli scambi sono state soprattutto le cifre deludenti sul Prodotto Interno Lordo. L’ultimo rapporto segnala che nel primo trimestre l’economia americana e’ cresciuta del 4.2%, in misura inferiore rispetto al +5% atteso dal mercato. Maggiore delle previsioni, invece, l’aumento dell’inflazione, salita del 2.5% contro il +2% pronosticato.
Notizie positive sono tuttavia giunte dal mercato del lavoro. Le nuove richieste di sussidi per la disoccupazione la settimana scorsa sono scese di 18.000 unita’ a quota 338.000. Le stime erano per un valore di 343.000.
Sul fronte societario, ancora novita’ incoraggianti sulle cifre di bilancio. La stagione degli utili, che oramai volge alla fase conclusiva, finora si e’ rivelata molto migliore delle aspettative.
Tra le aziende che oggi hanno riportato i risultati, buone le trimestrali di ExxonMobil, DaimlerChrysler, Time Warner e Dow Chemical.
Dei trenta titoli che compongono il Dow jones i maggiori ribassi li hanno sostenuti Boeing, Caterpillar, Hewlett-Packard, General Motors, IBM, United Technologies e McDonald’s. In attivo solo Procter & Gamble, American Intl. Group e SBC Communications.
A livello di settori, giornata da dimenticare per semiconduttori, networking, servizi petroliferi, hardware e compagnie aeree.
Sugli altri mercati, le preoccupazioni sull’aumento dell’inflazione hanno pesato sui titoli di Stato: il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ attestato al 4.54%.
Il rincaro dei prezzi e la crescita dell’economia inferiore alle attese ha messo sotto pressione il dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio con l’euro e’ 1.1980.
In progresso il prezzo dell’oro, dopo il pesante selloff di mercoledi’. Il future con scadenza giugno ha guadagnato $1.20 a $387.10 all’oncia. Il petrolio, infine, ha ceduto 15 a $37.31 al barile (future di giugno).