Il mercato azionario americano archivia il mese con i maggiori rialzi da un anno a questa parte. L’ultima seduta di luglio e’ stata pero’ particolarmente incerta, con gli investitori che hanno dovuto digerire da una parte attivita’ manifatturiera e fiducia dei consumatori migliori del previsto e dall’altra il Pil debole.
Il Dow Jones ha chiuso in ribasso marginale (-0.01%) a quota 10465.94, il Nasdaq ha guadagnato invece lo 0.13% in area 2254.70, mentre l’S&P 500 ha chiuso sostanzialmente piatto (+0.01%) a 1101.60 punti.
Il paniere delle blue chip ha guadagnato oltre il 7% in luglio, registrando la prova mensile migliore da un anno a questa parte. A luglio dell’anno scorso il progresso era stato dell’8.6%. Stesso discorso per l’indice allargato, mentre per il Nasdaq si e’ trattato dei maggiori progressi mensili da marzo. L’indice di volatilita’, considerato una misura attendibile della paura che aleggia sui mercati, e’ salito sopra quota 24.
A livello settoriale beni discrezionali al consumo, teleconomicazione e materiali di base sono stati i piu’ richiesti. Tecnologici, energetici e utilities i piu’ venduti.
Ancora una volta a condizionarne l’andamento del mercato sono dati macro contrastanti. La delusione all’inizio della giornata americana e’ arrivata dalla prima lettura del Pil del secondo trimestre, sotto le attese degli analisti. Il dato ha mancato solo dello 0.1% le previsioni degli analisti. Il +2.4% si confronta pero’ con un +3.7% del primo trimestre. Si teme che il rallentamento possa continuare anche nei mesi a venire.
A riportare un po’ di fiducia, tanto che gli indici avevano in concomitanza iniziato a salire, e’ stato il Chicago PMI, inaspettatamente cresciuto a luglio. Si puo’ tranquillamente considerare il miglior report macroeconomico delle ultime settimane.
Ma a rigettare nell’indecisione gli operatori ha fatto seguito la Fiducia dei consumatori dell’Universita’ del Michigan, scesa ai minimi di nove mesi fa.
L’euro, per quanto in calo, si mantiene sopra $1.30. Ieri a livello intraday era arrivato a $1.3106 spingendosi oltre il massimo toccato a 1.3094 del 10 maggio scorso, prima seduta successiva al piano salva euro da $1000 miliardi messo a punto da Ue e Fmi.
Sul fronte societario, Disney ha ceduto la casa di produzione Miramax per $660 milioni di dollari. Nel settore farmaceutico Merck ha centrato le attese del mercato con la propria trimestrale. Idem per il colosso petrolifero Chevron che ha triplicato gli utili.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna settembre avanzano di $0.58 a $78.95. In luglio il progresso e’ stato del 4.4%. Il derivato con scadenza agosto dell’oro avanza quest’oggi dell’1.1% a $1183.90 l’oncia, ma i prezzi hanno perso il 5% nel mese di luglio. Il rame, per contro, ha guadagnato il 12%: la migliore prova del metallo da aprile 2009.
Sul valutario l’euro cede lo 0.31% a $1.3034. Quanto ai Treasury, i prezzi sono in rialzo con il rendimento sul benchmark decennale calato al 2.9070% dal 2.9990% di ieri.