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WALL STREET: SEDUTA INCOLORE, BENINO L’HI-TECH

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Prima seduta di inizio settimana contrastata a Wall Street. Il fotofinish degli indici vede il Dow Jones appesantito dalla cattiva giornata delle case farmaceutiche, in calo dello 0,43% a 10.547,06 punti mentre lo S&P 500 è calato dello 0,08% a 1.190,25 punti. In progresso, invece, il Nasdaq, salito dello 0,15% a 2.056,89 punti grazie alle performance delle case produttrici di computer nonostante un quadro generale poco edificante.

Tra gli elementi che hanno condizionato le contrattazioni a New York, soprattutto il rincaro del petrolio, tornato oggi sopra la soglia dei 43 dollari al barile, e cio’ in conseguenza all’attacco armato contro il consolato americano di Gedda, in Arabia Saudita.

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Tra i singoli titoli, giornata da dimenticare per le società farmaceutiche colpite dai giudizi negativi affibbiati da Merrill Lynch a Pfizer (-2,4%) e Wyeth (-3,1%) in merito a dubbi sorti su medicine importanti delle due aziende come l’anticolesterolo Lipitor per Pfizer e l’antidepressivo Effexor si Wyeth.

Sulla loro scia, male sono andate anche Merck, calata dell’1,8% e Johnson & Johnson progredita dello 0,1%. Sempre sul versante delle perdite, difficile la seduta per le catene di grande distribuzione trascinate verso il basso da Circuit City, arretrato del 6.7% in coda a vendite nel terzo trimestre risultate inferiori alle attese.

Nello stesso settore male sono andate Gap (-1,8%) e Wal Mart (-0,7%) la quale, proprio oggi, ha annunciato il prossimo ritiro del suo vicepresidente Tom Coughlin.

Bene, invece, il comparto tecnologico, trascinato dai produttori di computer Ibm (+0,6%) e Apple (+4,9%) quest’ultima gratificata dai giudizi positivi di JP Morgan Securities, convinta dall’andamento delle vendite del lettore di musica digitale iPod. In rialzo, ancora, tutto il settore della telefonia mobile, con Motorola (+2,5%) a tirare la volata dopo che Piper Jaffray ha stimato una crescita del gruppo sul mercato nordamericano. Bene i semiconduttori (vedi in INSIDER).

Qualche pressione sui mercati americani e’ arrivata dalla continua debolezza del dollaro, che fa fatica a recuperare terreno contro il fortissimo euro. Il cambio tra le due monete e’ alla chiusura di Wall Street a $1,34, praticamente ai massimi storici.