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WALL STREET: SEDUTA IN CALO, TRIMESTRE POSITIVO

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Un’altra seduta nel segno della volatilita’ per gli indici americani parzialmente originata dalla chiusura del mese e del trimestre. I listini hanno chiuso in ribasso dopo che una serie di dati macroeconomici, in gran parte in linea con le previsioni, ha fallito nell’offrire chiari segnali sulle prossime mosse della Federal Reserve in materia di tassi.

Nella giornata odierna il Dow Jones ha perso lo 0.13% a 13894, l’S&P500 lo 0.31% a 1526, il Nasdaq e’ sceso dello 0.30% a 2701. Le performance trimestrali sono rispettivamente di +3.6%, +1.5%, +3.7%. Nel periodo giugno-settembre a registrare le migliori performance sono stati i titoli del comparto aurifero (+22%); i maggiori ribassi sono stati registrati dai comparti costruzioni e aereo.

Il dato diffuso prima del suono della campanella ha evidenziato una crescita della spesa al tasso maggiore degli ultimi due anni nonostante un rallentamento del reddito; l’inflazione e’ rimasta all’interno del range di “tolleranza” stabilito dalla Fed. Segnali positivi sono emersi dai comparti immobiliare (con la spesa per le costruzioni commerciali cresciuta del 2.3% ad agosto) e manifatturiero (Chicago PMI in rialzo a 54.2 punti); rivista leggermente al ribasso, infine, la fiducia Michigan.

A dettare cautela e’ stato il nuovo allarme lanciato dall’ex capo della Federal Reserve Alan Greenspan, secondo cui le possibilita’ di una recessione per gli Usa sono in aumento. Anche il CEO di Freddie Mac, il secondo maggiore istituto ipotecario americano, ha avvertito sulle possibilita’ di recessione dovute alla crisi del comparto immobiliare. Mentre Jim O’Neill, chief economist di Goldman Sachs, ha dichiarato che anche il mercato del lavoro sta iniziando a mostrare le prime crepe.

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A livello societario, tra i titoli del Dow Jones i migliori rialzi sono stati realizzati da General Motors (GM), Caterpillar (CAT) e Intel (INTC); a soffrire maggiormente sono stati Hewlett-Packard (HPQ), AT&T (T) e Merck (MRK). Nel comparto telecom in evidenza anche il gruppo franco-americano Alcatel-Lucent (ALU) salito del 4.5% in seguito ad un possibile piano di ristrutturazione per far fronte al nuovo profit warning. Tra le societa’ network, riflettori puntati su 3Com (COMS), schizzato del 35% grazie all’accordo di vendita raggiunto con Bain Capital Partners LLC e Huawei Technologies, per un controvalore $2.2 miliardi da pagarsi in cash.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, dopo essersi spinto ben oltre gli $83 al barile il greggio ha ritracciato nelle ore finali chiudendo la sessione con una perdita di $1.22 a $81.66. La performance settimanale e’ pari ad un rialzo di appena 4 centesimi. I futures con consegna novembre hanno guadagnato $2.58 a quota $82.88 al barile.

Sul valutario, l’euro ha segnato un nuovo record di 1.4277 nei confronti del dollaro. In buon rialzo l’oro: i futures con consegna dicembre sono avanzati di $10.10 a $750.00 all’oncia. In lieve calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.5770% dal 4.5730% di giovedi’.