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WALL STREET: SEDUTA ALL’INSEGNA DELLA PRUDENZA

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A meta’ seduta, i mercati azionari a stelle e strisce sono stabili sopra la parita’. Dopo i dati non troppo incoraggianti diffusi nel pre-borsa, gli investitori si interrogano sulla ripresa dell’economia e dei profitti delle aziende.

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“Il leggero rialzo a cui stiamo assistendo e’ dettato da un’ottica di breve periodo – osserva Francesco Leone, responsabile dell’Ufficio Studi di Wall Street Italia -. Gli investitori istituzionali sono restii ad entrare nel mercato nel pieno della stagione degli utili, e i volumi di contrattazione, sebbene in rialzo rispetto alla seduta di ieri e a quella di venerdi’, rimangono deboli e ancora guidati dal program trading dei computer.

Per chi segue la volatilita’ come un contrarian indicator, i bassi livelli attuali dovrebbero indurre alla prudenza. Spostando l’ottica sul piu’ lungo periodo, oltre che alle trimestrali gli investitori guardano agli stimoli per l’economia che possono arrivare dai tagli fiscali e dal risparmio energetico.

Da segnalare che secondo i dati di Merrill Lynch il 55% dei fund manager cerca o ha gia’ effettuato operazioni di copertura sul dollaro, che a questi livelli e’ ancora considerato sopravvalutato”.

Sul fronte degli utili, preoccupa gli investitori il profit warning di General Motors (GM – Nyse), che pure ha nettamente battuto le previsioni sull’EPS pro forma e sul fatturato del primo trimestre.

Pesano anche i deludenti risultati del colosso finanziario Bank One (ONE – Nyse).

Positiva, invece, la trimestrale della casa farmaceutica Johnson & Johnson (JNJ – Nyse), che pero’ non riesce ad infiammare il titolo.

In buon rialzo il gigante informatico IBM (IBM – Nyse), che ha battuto le stime sul fatturato e ha registrato utili in crescita per la prima volta in quasi due anni.

Grande attesa per i risultati di Intel (INTC – Nasdaq), Microsoft (MSFT – Nasdaq), Motorola (MOT – Nyse) e Texas Instruments (TXN – Nyse), che saranno comunicati dopo la chiusura delle contrattazioni.

Sul fronte macroeconomico, da segnalare il calo superiore alle attese della produzione industriale, che a marzo si e’ attestata a -0,5%, contro il -0,2% stimato dal mercato.

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