Il Nasdaq e il Dow Jones chiudono sulla parita’ dopo la conferma da parte della Federal Reserve della politica espansiva di incentivo degli investimenti e dei consumi.
Il Nasdaq ha chiuso a 2.085,72 (+0,18%), il Dow Jones a 10.872,97 (-0,04%), l’ S&P 500 a 1.249,43 (+0,04%) e il Russell 2000 a 489,63 (+0,61%).
L’istituto guidato da Alan Greenspan per la quinta volta in quest’anno ha ridotto il tasso interbancario sui Fed Funds di 50 punti base portandolo al 4%.
Abbassato anche il tasso ufficiale di sconto, il cosiddetto discount rate attestatosi al 3,5%.
Nel documento che accompagna la decisione, la Fed ha fatto sapere che l’economia rimane a rischio di indebolimento e che potrebbe di conseguenza tagliare ulteriormente i tassi nel futuro.
“Sembra essere in atto una forte riduzione delle scorte di magazzino in eccesso. Le spese al consumo e in abitazioni si sono mantenute a livelli accettabili, anche se l’attivita’ in questi settori e’ rallentata recentemente – si legge nel testo della Fed – Gli investimenti in beni capitali, pero’, hanno registrato un continuo declino”.
“Questa possibile contrazione – continua il documento della banca centrale americana – insieme ai possibili effetti della riduzione dell’effetto ricchezza portato dal calo del mercato azionario, e insieme al rischio di un rallentamento della crescita economica al di fuori degli Stati Uniti, continuano a pesare sull’economia USA”.
Diane Swonk, economista presso Bank One Corp. in Chicago, sostiene che “la Fed sia preparata a reagire qualora le sue azioni abbiamo come risultato uno stimolo eccessivo per l’economia”.
“La domanda ora – continua Swonk – e’ vedere con quale efficacia la banca centrale USA sara’ in grado di contrastare i disequilibri che le continue manovre sui tassi potrebbero creare”.
La sua previsione e’ che la Fed inizi il prossimo anno a innalzare il costo del denaro per ridurre i rischi legati all’inflazione.
A parlare e’ anche Bruce Steinberg, capo economista di Merril Lynch, secondo cui ci si potrebbe attendere un ulteriore taglio di un quarto di punto percentuale gia’ nell’incontro del FOMC in programma per fine giugno.
Secondo Irwin Kellner, professore di economia presso la Hofstra University, dal documento che accompagna la manovra sui tassi sembra piuttosto chiaro che la Fed non pianifichi mosse prima del meeting del prossimo 27 giugno.
L’economista ricorda che, a eccezione degli anni della ‘Grande Depressione’, il mercato azionario e l’economia hanno risposto sempre positivamente a cinque tagli dei tassi consecutivi senza bisogno di interventi successivi nei 12 mesi seguenti.
Joslyn Berndt di Palladium Capital Management parla del taglio dei tassi come di un “grande stimolo per l’economia americana in quanto va anche da aggiungersi al taglio fiscale dell’amministrazione Bush”.
“La Fed ha dimostrato di essere ben appostata e di essere pronta a dare benzina al mercato qualora ce ne sia il bisogno”, ha sottolineato James Paulsen, chief investment officer di Wells Capital Management.
Piu’ in profondita’ l’interpretazione di Henry Herrmann, chief investment officer of Waddell & Reed Asset Management Co. Secondo l’analista “l’istituto guidato da Greespan dopo questa ulteriore riduzione e’ sembrato essere preoccupato come non era mai stato”.
Herrmann ritiene infine che la Fed tagliera’ ancora in giugno magari di un altro mezzo punto percentuale.
A fare la parte del leone in questa movimentata seduta, il comparto telefonico dopo che China Unicom’s (CHU – Nyse), ha stipulato un contratto di $1,5 miliardi con 10 societa’ americane tra cui Lucent Tecnnologies (LU – Nyse), Motorola (MOT – Nyse), Nortel Networks Corp (NT – Nyse)e Ericsson (ERICY – Nasdaq).
Lo scopo dell’accordo e’ quello di costruire sul continente cinese una vasta rete di telecomunicazioni.
A fornire il software per la costruzione del network sara’ Qualcomm (QCOM – Nasdaq).
Tra i titoli che oggi hanno strappato rialzi d’eccezione sulle borse americane:
1) PrimeEnergy (PNRG – Nasdaq) +32,09%;
2) AMTECH SYSTEMS (ASYS – Nasdaq) +26,07%;
3) Integrated Business System and Services (IBSS Nasdaq) – +23,05%;
4) Viewpoint (WPT – Nasdaq) +22,00%;
5) Biora AB (BIORY – Nasdaq) +21,57%.
I ribassi si sono invece particolarmente accaniti contro:
1) FFFLD (FFFLD – Nasdaq) -56,54%;
2) J Baker (CMALG – Nasdaq) -36,54%;
3) Pinnacle Data System (PNS – Amex) -34,72%;
4) U.S. Laboratories Wrrt (USLBW – Nasdaq) -28,17%;
5) Verity (VRTY – Nasdaq) -22,36%.
Tra i principali titoli in movimento a Wall Street:
Nel settore grande distribuzione:
Home Depot (HD – Nyse) ha riportato per i primi tre mesi del 2001 un utile di $632 milioni, in leggera crescita rispetto ai $629 milioni avuti nello stesso periodo dell’anno precedente. La societa’ ha conquistato oggi quasi il 2%
(Vedi Utili: Home Depot batte le aspettative )
Wal-Mart (WMT – Nyse), una delle trenta blue chip del Dow Jones, ha lasciato sul campo oltre il 4,25% nonostante abbia chiuso il primo trimestre del 2001 con un utile netto di $1,38 miliardi, in rialzo rispetto ai $1,33 miliardi registrati nello stesso periodo dello scorso anno.
(Vedi Utili: Wal-Mart in linea con le attese )
Nel settore media:
America Online, la divisione Internet del colosso AOL Time Warner (AOL – Nyse), ha formato un’alleanza strategica con il gruppo giapponese Sony (SNE – Nyse) per integrare alcuni suoi servizi all’interno della PlayStation 2. AOL cede piu’ dell’1,5%, mentre Sony guadagna quasi il 3%.
(Vedi AOL: Internet sbarca sulla PlayStation 2 )