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Wall Street scossa dal Giappone e dal petrolio sopra i $110

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New York – Seduta all’insegna della debolezza per la borsa americana che ha iniziato a perdere quota non appena e’ arrivata la notizia di un nuovo terremoto in Giappone, a un mese di distanza dalla catastrofe che ha messo in crisi i mercati. Il Dow Jones ha ceduto lo 0,14% a quota 12.409,5 il Nasdaq lo 0,13% in area 2.796 e l’S&P ha lasciato sul campo lo 0,15% a 1.333,5 punti.

Anche dopo che l’allarme tsunami e’ parzialmente rientrato e dopo che e’ stato dimostrato che il livello di gravita’ del terremoto e’ stato meno alto del previsto, i listini hanno continuato a scambiare in ribasso, perche’ ormai il morale era compromesso.

Il Dow ha ceduto 25 punti, dopo aver toccato punte al ribasso di -100 in scia alle notizie provenienti dal Giappone. Sull’indice delle blue chip, che ieri si era confermato sui massimi da giugno 2008, si sono fatti sentire i cali di General Electric e Cisco, mentre i titoli Boeing e Home Depot hanno guadagnato quota. L’indice di Volatilita’, considerata la misura piu’ attendibile della paura che aleggia sui mercati, e’ salito sopra l’area dei 17 punti. A livello settoriale, particolarmente venduti utility, tlc e industriali.

In Europa per la prima volta da meta’ 2008 la Banca centrale ha deciso di alzare il costo del denaro e lo ha fatto come previsto di 25 punti base, all’1,25%. La Banca d’Inghilterra e quella giapponese hanno invece mantenuto lo status quo sui tassi guida. Il Dow cede lo 0,12% a quota 12.411,38, il Nasdaq guadagna lo 0,1% a 2.802,55 punti, mentre l’S&P 500 lascia sul camp lo 0,03% in area 1.335,16.

Oggi si è guardato anche al Portogallo, dopo che ieri il premier dimissionario Jose Socrates ha annunciato che il paese farà ricorso agli aiuti dell’Unione Europea. La notizia non ha provocato alcuno scossone sui mercati, anzi, il listino azionario di Lisbona si è confermato il migliore nelle contrattazioni di mattina.

I dati pubblicati sul fronte del lavoro Usa non hanno avuto un grande impatto, con le richieste di
sussidio di disoccupazione settimanali che sono risultate in calo di 10.000 unita’ rispetto al periodo precedente. Quelle continuative sono scese ai minimi di due anni e mezzo. Alle 21 italiane verranno annunciate le cifre relative al credito al consumo e un’ora e mezzo piu’ tardi il bilancio fiscale della Fed. Per ora i risultati in termini di vendite al dettaglio delle societa’ americane sono migliori del previsto, con 10 aziende – tra cui Costco Wholesale – su 12 che hanno battuto le stime in marzo.

La decisione della Bce di alzare i tassi di interesse era prevista. Si tratta del primo incremento da meta’ 2008. Mentre e’ in corso la conference del numero uno della Bce, si sgonfia anche la speculazione sull’euro, che, dopo aver raggiunto quota $1,43, fa dietrofront sui mercati newyorchesi.

Nel frattempo l’attenzione e’ chiaramente rivolta anche ai nuovi sviluppi sul fronte del debito sovrano europeo, dopo che ieri il Portogallo, per voce del suo premier dimissionario Jose Socrates, ha annunciato che il paese farà ricorso agli aiuti dell’Unione Europea. Ora ci si chiede se l’economia di Spagna e Italia sara’ abbastanza solida da impedire a Madrid e Roma di fare la stessa fine.

Sugli altri mercati, i contratti del petrolio con consegna maggio guadagnano l’1,35% a $110,3 il barile, sui massimi da settembre 2008. I contratti con scadenza analoga dell’oro avanzano ancora, di $1 a $1.459,30 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ sceso dai massimi di gennaio 2010, subendo una contrazione sul dollaro in area $1,4289 da $1,4331. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,555%, in progresso di 1 punto base rispetto alla chiusura di ieri.