New York – Seduta negativa anche quest’oggi per i mercati azionari americani: in chiusura i ribassi sono pari al 2,19% per il Dow, al 2,75% per il Nasdaq e al 2,56% per l’S&P. Le perdite sono accompagnate da un bel balzo dei prezzi dei titoli di stato.
Fitch ha confermato il rating di tripla A, il più elevato, sui titoli di Stato americani. L’accordo bipartisan sull’aumento ai limiti del debito del bilancio federale rappresenta “un passo nella direzione giusta”, afferma l’agenzia con un comunicato, rilevando che i rischi di insolvenza sui pagamenti degli Stati Uniti sono “estremamente ridotti”.
Non e’ servita a nulla – o quasi – l’approvazione da parte della Camera e anche del Senato del piano sul debito Usa. Così come in Europa, anche gli investitori americani non hanno alcuna voglia di festeggiare. Anche perche’ – come riferito peraltro da molti analisti, tra cui Bill Gross di Pimco – il compromesso raggiunto in extremis non fa molto per ridurre il deficit di bilancio americano.
Se i ribassi dovessero venire confermati in chiusura di contrattazioni, si tratterebbe della striscia negativa piu’ lunga da ottobre 2008 per Wall Street. Non a caso proprio nel giorno in cui il piano per l’innalzamento sul debito Usa arriverà al Senato: le misure, che si apprestano a essere approvate in extremis, all’ultimo minuto utile, non solo non convincono gli economisti, ma nemmeno lo stesso presidente americano Obama e alcuni dei politici che l’hanno votata.
Il problema e’ poi che il governo sta cercando di mandare in porto la manovra di austerita’, in un momento in cui – a giudicare dagli ultimi dati macroeconomici – la ripresa dell’economia sta dando segni di cedimento.
Nella seduta odierna, pertanto, c’era grande l’attesa per alcune cifre in ambito economico e quelle relative ai redditi e alle spese personali hanno deluso. In particolare i consumi, che hanno registrato il risultato peggiore da novembre 2009.
Intanto, in Europa sale ancora la tensione nei mercati spagnolo e italiano. Il rendimento sul BTP a 10 anni e’ arrivato a guadagnare di 26 punti base al 6,15%, spingendo il premio da pagare per assicurarsi il titolo italiano rispetto all’omologo sul bund a oltre 3,7%.
Sul fronte valutario l’euro continua a perdere terreno nei confronti del dollaro e si attesta a $1,4182. Forte calo della moneta unica anche nei confronti del franco svizzero, con il cambio che scivola fino a 1,0842.
Sul fronte delle commodities i futures sul petrolio cedono a $93,79 al barile. In controtendenza anche l’oro, che sale a $1.644,5. Treasuries richiesti anche quest’oggi con il rendimento sul decennale che lascia sul campo 3 punti base al 2,71%.