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Wall Street sale, ma rallenta dopo il tonfo di Citi

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New York – Wall Street termina la giornata di contrattazioni in leggero rialzo, dopo la chiusura di ieri dovuta alla festività nazionale dedicata a Martin Luther King. Contestualmente, le piazze europee, dopo aver guadagnato oltre l’1%, rallentano il passo.

In chiusura lo S&P500 sale di 4,58 punti (+0,36%), a quota 1.293,67 punti, mentre il Nasdaq avanza di 17,41 punti (+0,64%), a 2.728,88. In rialzo anche il Dow Jones, che balza di 60,01 punti (+0,48%), a 12.482,07.

Il Dow raggiunge i massimi da luglio durante gli scambi, con segnali incoraggianti giunti dall’economia Usa, dalla Germania, e dal calo del costo del prestito per la Spagna.

Ma i rialzi si affievoliscono nel finale, con Citigroup che registra un calo dell’8,2%, dopo l’annuncio di un inaspettato calo degli utili.

Buone notizie arrivano dal fronte economico degli Stati Uniti, con il NY Empire Manufacturing Index, ovvero l’indice che misura le condizioni di salute in cui versa l’attività manifatturiera dell’area di New York, che è balzato a gennaio a 13,5 punti, molto più delle stime.

Nella stagione delle trimestrali Usa, deludono invece i risultati di bilancio del colosso bancario Citigroup. Nel corso del quarto trimestre del 2011, gli utili si sono attestati a $1,17 miliardi, o 38 centesimi per azione, rispetto agli 1,3 miliardi, o 43 centesimi per azione dello stesso periodo dello scorso anno. In calo il fatturato, a $17,2 miliardi, rispetto ai $18,4 miliardi del quarto trimestre del 2010. Gli analisti avevano previsto un attivo per azione di 54 centesimi, su un fatturato di $18,6 miliardi.

Riguardo agli altri finanziari, JPM scende del 2,81%, mentre è in salita il titolo di Well Fargo (+0,7%), dopo che la banca ha reso noto di aver riportato utili migliori delle stime.

In generale, però, l’ETF di riferimento che misura la performance dei titoli finanziari quotati sull’indice S&P 500 è in calo.

Tra i titoli tecnologici, bene Ibm (+0,47%) e Dell (+1,26%). L’indice dei titoli semiconduttori Philadelphia Semiconductor Index avanza poi più dell’1%.

Tra gli altri titoli Alcoa, che beneficia dei rialzi delle materie prime nella fase iniziale, ma poi arriva a perdere lo 0,41%.

Tra gli altri market mover della sessione: la crescita economica della Cina, che nel periodo ottobre-dicembre 2011 ha raggiunto i minimi da 10 trimestri, all’8,9%. Il segnale è però incoraggiante: l’indicatore è stato superiorie alle stime degli analisti, a conferma che la crisi in corso in Europa ha avuto un effetto minore rispetto a quanto temuto. Adesso si attendono da Pechino nuove misure, per stimolare la crescita.

Intanto in Europa, i mercati sembrano snobbare l’ennesima bocciatura di S&P, che ha colpito anche il rating del Fondo salva-stati, dopo la perdita della “AAA” da parte di Parigi e Vienna.

Si guarda ad altre notizie positive, come la pubblicazione dell’indice Zew tedesco, che si è attestato a un valore decisamente migliore delle stime.

Sul fronte valutario, intanto, l’euro sale nei confronti del dollaro a quota $1,2735; nei confronti del franco svizzero la moneta unica è a CHF 1,2088, mentre contro lo yen sale a JPY 97,84.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in progresso a quota $100,71 al barile, mentre le quotazioni dell’oro avanzano a $1.655,60 l’oncia.

I rendimenti dei Treasury a 10 anni sono ora all’1,857%.