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WALL STREET: SALE IL PETROLIO, SVANISCE L’EFFETTO UTILI

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Dopo un avvio di settimana negativo, condizionato dalla crisi del settore auto, i mercati americani hanno chiuso la seduta odierna contrastati. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.14% a 10.253, l’S&P500 ha ceduto lo 0.21% a 1.184, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.86% a 2.061. L’indice industriale e’ riuscito a chiudere in territorio positivo perche’ sostenuto dalle buone notizie sugli utili di Alcoa, dal rimbalzo di General Motors dopo il brusco calo di lunedi’, e dalle buone prove di IBM e HPQ.

Gli investitori continuano a focalizzarsi sulle notizie provenienti dal fronte societario, sperando in una stagione degli utili positiva. Dopo i recenti cali dei mercati azionari, dovuti principalmente alle preoccupazioni sull’inflazione, ai rischi di ulteriori incrementi dei tassi d’interesse, al caro petrolio e alle minacce dei due uragani, gli operatori sono alla ricerca di nuovi catalizzatori che possano guidare al rialzo i listini.

Nell’after hours di lunedi’, il colosso dell’acciaio, Alcoa, ha riportato una trimestrale superiore alle attese grazie al cospicuo aumento dei profitti. La societa’ biotech Genentech, ha battuto le stime anch’essa, grazie ad un volume di vendite inaspettato.
Subito dopo la chiusura delle borse sara’ la volta del colosso informatico Apple Computer. Le previsioni degli analisti sono per un utile per azione di 37 centesimi. Attesi anche i risultati dell’azienda produttrice di chip, Advanced Micro.

A pesare sul sentiment degli investitori, soprattutto nell’ultima ora di scambi, e’ stato il recupero del greggio, riportatosi sopra i $63, ai massimi di una settimana. Il contratto future con scadenza novembre e’ avanzato di $1.73 (+2.8%) a quota $63.53 al barile. Dalle ultime analisi sembrerebbe che la domanda per i prodotti petroliferi sia destinata ad incrementare con l’avvicinarsi della stagione invernale.

L’unico appuntamento economico in calendario riguardava il rilascio delle minute del FOMC sul meeting svoltosi lo scorso 20 settembre. Dai dettagli dell’incontro non sono emerse grosse novita’ rispetto a quello che era’ gia’ stato comunicato lo scorso mese.

Ribadiamo, tuttavia, che la Banca Centale Usa ritiene opportuni ulteriori rialzi ai tassi d’interesse per poter contenere le pressioni inflazionistiche. Nell’ultima riunione, un membro votante, il governatore Mark Olson, avrebbe preferito una pausa della politica monetaria restrittiva, per permettere all’economia la ripresa dall’”intenso shock” di cui e’ stata vittima a causa dei due uragani, Rita e Katrina.

Per gli altri membri del Comitato, invece, l’impatto che gli uragani avranno sul lungo termine e’ irrilevante, mentre sarebbe piu’ appropriato controllare l’inflazione che recentemente ha dato segnali di crescita. Al momento i tassi a breve sono del 3.75%, ma potrebbero superare la soglia del 4% gia’ entro la fine dell’anno se la Fed continuera’ la sua politica monetaria accomodante.

Tra le altre notizie societarie, va segnalato il rimbalzo di General Motors, avanzata di oltre il 4% dopo aver subito un calo del 10% nella seduta di lunedi’. Molto bene anche il colosso informatico IBM, che ha beneficiato dei commenti positivi da parte degli analisti di Credit Suisse FB. In rialzo pure Hewlett-Packard ed Exxon Mobil. Rimanendo all’interno del Dow Jones, i maggiori ribassi sono stati registrati da Boeing, Verizon e 3M Company.

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Sugli altri mercati, l’euro ha continuato a perdere terreno sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.1996. In rialzo l’oro. Il future con scadenza dicembre e’ avanzato di $1.80 centesimi a quota $479.80 all’oncia. In ribasso, infine, I titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.39% dal 4.35% della seduta precedente.