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Wall Street sale, dopo l’accordo firmato a Washington

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New York – Wall Street positiva per i segnali prevalentemente positivi dal fronte macroeconomico e per l’estensione del taglio delle tasse sugli stipendi dei cittadini americani, firmato a Washington, dopo che i repubblicani hanno accettato le condzioni poste del presidente Obama.

Per il Dow Jones il risultato e’ +3.6% per la settimana e +6.2% per il 2011, venerdi’ il Dow Jones Industrial Average DJIA e’ salito +1.02% (124.35 punti) a 12,294, con 28 della 30 blue chips in rialzo. L’indice S&P 500 SPX e’ cresciuto +0.90% (11.33 punti) a 1,265.33. L’indice e’ in rialzo +3.7% nella settimana mentre l’anno e’ al momento poco piu’ che piatto a +0.6%. Infine il Nasdaq Composite COMP e’ salito +0.74% (19.19 punti) a 2,618.64, cioe’ +2.5% per la settimana e in ribasso -1.3% nel 2011.

Nella prima parte della mattinata Wall Street aveva impostato la giornata di contrattazioni all’insegna della cautela, dopo la pubblicazione dei dati economici relativi agli gli ordini dei beni durevoli e alle spese per consumi e redditi personali .

Gli indicatori, entrambi, relativi al mese di novembre, hanno messo in evidenza un quadro contrastato. Deludenti sono state le spese e i redditi, che sono saliti a un tasso inferiore rispetto alle previsioni, mentre gli ordini dei beni durevoli sono balzati del 3,8%.

Bene anche il dato relativo alla vendita di nuove case, balzate al massimo dallo scorso aprile.

Passate le 17 ora italiana, il Dow Jones sale di 40,38 punti (+0,33%), a quota 12.210 punti, mentre il Nasdaq avanza di 4,13 punti (+0,16%), a 2.603,58. In crescita anche lo S&P 500, che mette a segno un rialzo di 4,77 punti (+0,38%), a 1.258,77 punti.

All’ indomani della pubblicazione del Pil del terzo trimestre, che è stato rivisto al ribasso (+1,8% da +2% inizialmente reso noto), il market mover è la speranza che la situazione economica degli Stati Uniti migliori.

Indicativo a tal proposito è l’andamento dei Treasury che continuano a scendere a fronte del rialzo dei rendimenti: attorno all’1,90% circa, gli yield si apprestano a concludere l’ottava con il miglior rialzo settimanale in due mesi. Il motivo risiede proprio nelle speculazioni, secondo cui il rafforzamento della congiuntura americana compenserĂ  in parte le preoccupazioni sul futuro dell’Europa.

“C’è una visione migliore riguardo all’economia, da parte della gente”, conferma Justin Lederer, strategist della divisione dei tassi di interesse presso Cantor Fitzgerald a New York. Detto questo, “fino a quando non ci sarĂ  maggior chiarezza, e potrebbe volerci molto tempo, ancora molto potrebbe accadere in Europa”. Al momento, ci troviamo in una “fase di scambi molto bassi dovuti alle feste”. Tra le notizie positive che riguardano Wall Street, anche la decisione di Moody’s di confermare la tripla AAA degli Stati Uniti

Sta di fatto che i rendimenti dei Treasury a 10 anni sono saliti di 12 punti base questa settimana, al massimo dalla settimana terminata il 14 ottobre. Inoltre, i rendimenti dei Treasury a 30 anni sono avanzati di tre punti base al 3,01%, al record dal 14 dicembre.

Gli indici accolgono intanto con favore la decisione del Congresso, dopo mesi di battaglie intestine tra i repubblicani e i democratici, di estendere il taglio delle tasse sugli stipendi dei cittadini americani.

Non ci sono oggi grandi storie societarie di rilievo. Tra i titoli, si mettono in evidenza i rialzi di Bank of America: le quotazioni salgono poco piĂą dell’1% in un settore, quello finanziario, che riporta una performance piuttosto debole, come dimostra l’incremento del Financial Select Sector SPDR ETF (+0,50%).

GiĂą il Philadelphia Semiconductor Stocc -0,39%. Tra i titoli hi-tech spicca comunque il balzo di Rambus +16,26%, dopo l’accordo raggiunto con Broadcom.

Sul fronte valutario, l’euro si indebolisce nei confronti del dollaro, e al momento è piatto, scendendo dello 0,09% a quota $1,3039; nei confronti del franco svizzero la moneta unica sale dello 0,14% a CHF 1,2232, mentre contro lo yen è in flessione dello 0,15% a JPY 101,86.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in rialzo dello 0,17%, a quota $99,70 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in calo dello 0,09%, a $1.609,10.