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WALL STREET SALE CON ACCORDI E TRIMESTRALI MEDIA

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Wall Street per niente stanca dei forti, recenti rialzi, e continua a spingersi in alto, a nuovi massimi. A fare da volano agli acquisti sono state le notizie giunte dal comparto media, riguardanti operazioni di fusioni/acquisizioni societarie e trimestrali milgiori delle attese. Il Dow Jones, in progresso in 20 delle ultime 23 sedute, ha chiuso con un progresso dello 0.58% a 13211, l’S&P500 dello 0.65% a 1495, il Nasdaq ha guadagnato l’1.04% a 2557.

Subito dopo l’apertura, la famiglia Dolan, che gia’ controllava Cablevision Systems ([[CVN]]), ha annunciato che rendera’ privata la societa’ rilevando il resto del capitale circolante ad un prezzo di $36.26 per azione, ovvero $22 miliardi da pagarsi in cash. Il titolo e’ salito dell’8% circa.

Ad occupare la scena e’ stata anche la sensazionale offerta di News Corp., che fa capo al tycoon australiano Rupert Murdoch, di $60 per azione per rilevare la Dow Jones ([[DJ]]), societa’ editrice dei famosi giornali finanziari come il Wall Street Journal e Barron’s, nonche’ controllante del famoso indice Dow Jones Industrial Average, per un totale di $5 miliardi (guarda il video). Anche se gli azionisti della societa’ hanno per il momento rifiutato la proposta il titolo e’ schizzato di oltre il 50% sulla notizia, archiviando la seduta di martedi’ a quota $56.20.

Restando nel comparto media, notizie positive anche dal colosso Time Warner ([[TWX]]) che ha diffuso una trimestrale superiore alle attese degli analisti: l’azione e’ salita poco meno del 2%.

Tra le altre societa’ che hanno riportato i bilanci fiscali in giornata, in rally le azioni della catena di ristoranti messicani Chipotle Mexican Grill ([[CHP]]) (spin-off di McDonald’s); ha fatto molto meglio delle attese anche il colosso delle carte di credito Mastercard ([[MA]]).

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A livello settoriale, i maggiori rialzi sono realizzati dal comparto multimediale (GIP +2%), industriale (INDS +1.3%), telecom (IXCT +2.1%) e minerario (XAU +2%). All’interno del Dow Jones a salire maggiormente sono stati General Motors ([[GM]]), Du Pont ([[DD]]), American Express ([[AXP]]) e Verizon ([[VZ]]); in calo Procter & Gamble ([[PG]]) e IBM ([[IBM]]).

A frenare gli acquisti subito prima dell’apertura era stato il rapporto ADP sull’occupazione nel settore privato, che ha mostrato la piu’ bassa crescita degli ultimi quattro anni, sollevando alcune preoccupazioni sui numeri ufficiali del prossimo venerdi’ che saranno rilasciati dal governo, relativi al settore non agricolo.
Superiore al consensus, invece, il dato sugli ordini alle fabbriche, schizzato del 3.1% contro le attese di un +2.1% segnando il maggiore rialzo dell’ultimo anno.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures con consegna giugno sono arretrati di $1.13 $63.68 al barile dopo che i dati sulle scorte si sono rilevati contrastati. (Visita la sezione Target News per i dettagli).

Sul valutario, euro in lieve ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3589. In ribasso l’oro. I futures con consegna giugno sul metallo prezioso hanno chiuso a quota $675.10 all’oncia (-$2.20). In ribasso i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.6460%.

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