New York – Seduta debole per Wall Street su cui gravano le paure circa l’incapacita’ dei leader europei di uscire dal pantano della crisi del debito. Il Dow Jones pero’ dopo essere stato in rosso per quasi tutta la seduta alla fine recupera e guadagna +0,27%, l’S&P 500 sale +0,14% mnetre il Nasdaq finisce in negativo a -0,38%. Sul paniere dei tecnologici, particolarmente pesante, si fanno sentire i cali di NetApp. Il mercato Usa in ogni caso sale o scende in base all’ultima ondata (o mancanza della stessa) di rumor su possibili iniezioni di liquidita’ e interventi della Bce in stile LTRO, per risolvere lo stallo politico e il dramma del debito in Europa/Grecia.
Gli operatori provano a prendere qualche spunto positivo dagli ultimi dati macro, che a loro volta danno nuovo carburante al dollaro. Invariati i titoli di stato americani, euro bloccato sui minimi di due anni.
I sussidi di disoccupazione hanno registrato un lieve calo, a sorpresa, nell’ultima settimana, con la media a quattro settimane che e’ scesa ai minimi di un mese e mezzo. La domanda di beni durevoli, nel frattempo, e’ cresciuta dello 0,2% in aprile, aiutata dalla spinta proveniente dalla componente dei trasporti e dei ricambi auto.
Gli operatori di borsa sono innervositi dall’estrema volatilità che si registra sui mercati europei in seguito al flop del summit Ue. Wall Street presta inoltre attenzione alle notizie poco confortanti che arrivano dalla Cina. A Pechino l’indice Pmi manifatturiero ha registrato infatti un calo a maggio.
Il tutto mentre gli alti funzionari europei preparano un piano di emergenza in caso di uscita della Grecia dall’area della moneta unica. Gli investitori piu’ cinici scommettono che una conversazione di questo tipo finira’ per sfociare in un ulteriore stallo politico.
Ad alti e bassi le notizie societarie, tra i buoni conti di Hewlett-Packard e quelli deludenti di Tiffany.
L’euro scambia poco sopra i minimi dal luglio del 2010, testati a $1,2515, rimanendo in ribasso nei confronti del dollaro e delle principali valute.
Da segnalare che l’indice S&P 500 è scivolato del 5,7% dall’inizio del mese di maggio ed è scambiato a un valore vicino al minimo di quest’anno e a 12,6 volte circa le stime sugli utili. “Ci sono opportunità sul mercato azionario – commenta a Bloomberg Bernard Delattre, direttore generale di Altimeo Asset Management dui Parigi – Quando tutti sono impauriti, è il momento di tornare. E’ un momento favorevole se si guarda alle valutazioni”.
Tra i singoli titoli, Sell pesanti su Tiffany (-7% circa) dopo che il gruppo di gioielli ha pubblicato una trimestrale che ha evidenziato utili deludenti rispetto alle aspettative.
Occhio anche a Hewlett Packard, i cui titoli fanno un balzo a due cifre. Il colosso ha reso noto, alla fine della seduta di ieri, risultati che hanno fatto meglio delle stime degli analisti. Il gruppo ha confermato un piano di tagli che prevede il licenziamento di 27.000 dipendenti.
Per quanto riguarda lo sbarco in borsa di Facebook, avvenuto venerdi’ scorso, il valore dei titoli comprati dal gruppo di investitori ai $38 iniziali e’ sceso di almeno 630 milioni di dollari in totale, se ci si basa sui $32 della chiusura di ieri e supponendo che gli investitori abbiano conservato le azioni.
Il maggiore social media al mondo, che conta oltre 900 milioni di utenti, pari a tre vole la popolazione degli Stati Uniti, ha perso il 18% in tre giorni di scambi. Al momento il valore e’ del 16% inferiore ai $38 del prezzo fissato al momento dello sbarco in borsa. Oltre alle preoccupazioni circa la capacita’ dell’azienda di Mark Zuckerberg di generare ricavi nel business dei dispositivi portatili, a pesare e’ anche l’inchiesta parlamentare in corso: la commissione vuole sapere se gli investitori sono stati trattati tutti alla pari.
MERCATO VALUTARIO– L’euro, che in mattinata è sceso fino a $1,2515 nei confronti del dollaro, toccando i nuovi minimi da luglio del 2010, ora rimane in flessione nei confronti del dollaro, riducendo però le perdite e facendo -0,21%, a $1,2561. Euro/yen -0,26% a JPY 99,77. Dollaro/yen -0,08% a JPY 79,40.
MATERIE PRIME: L’indice CRB delle commodity fa un balzo dello 0,9%. L’oro quota in progresso dell’1,58% a $1.572,90 l’oncia. I futures con consegna luglio sul petrolio Usa al Nymex fanno +0,93%, a $90,74 al barile, ma nelle ore precedenti erano scivolati sotto quota $90 per la prima volta da novembre.